Per proteggersi dalla insidiosa infiammazione, l’unico metodo è il preservativo

Si chiama infezione da Micoplasma genitalium (Mg) e, sebbene raramente elencata tra le malattie sessualmente trasmissibili, la sua diffusione è in continuo, preoccupante aumento.

Il contagio da Micoplasma genitalium provoca nell’uomo l’infiammazione dell’uretra, con perdite e dolore mentre si urina. Nelle donne, invece, infiammazione di utero e tube di Falloppio, con dolore, febbre, sanguinamento e, nei casi più gravi, infertilità. Si sospetta anche il suo coinvolgimento nello sviluppo di cancri e linfomi alla prostata e alle ovaie.

L’infezione da Micoplasma genitalium, che attualmente colpisce il 2% della popolazione, è causata da un batterio piccolissimo, studiato e conosciuto sin dagli anni ’80, ma solo negli ultimi periodi diventato pericoloso al punto da mettere in allarme la British Association of Sexual Health and Hiv (Bashh), che sta lanciando le prime linee guida per la diagnosi e il trattamento del Mycoplasma genitalium.

Micoplasma genitalium: ci si salva solo col preservativo

Il batterio si trasmette unicamente per via sessuale e, secondo gli esperti, potrebbe diventare il prossimo ‘superbug’, perché sta sviluppando resistenza a molti antibiotici. Facile scambiarlo, tra l’altro, per altra malattia sessualmente trasmessa come la clamidia, per cui le forme di trattamento sono di tutt’altra natura.

Fondamentale, dunque, la prevenzione, che può essere assicurata solo adottando durante il sesso l’unico contraccettivo barriera in grado di bloccare qualsiasi genere di contagio: il preservativo, maschile o femminile.

«È un altro buon motivo per mettere in valigia i preservativi per le vacanze estive, e usarli”» spiegano gli studiosi della  Bashh. La nuove linee guida, aggiunge il co-autore Paddy Horner, «sono state sviluppate perché non possiamo permetterci di continuare con l’approccio che abbiamo seguito negli ultimi 15 anni, poiché ciò porterà indubbiamente a un’emergenza di sanità pubblica» con la trasformazione del Micoplasma in un superbatterio, di quelli che, a partire dal 2050 potrebbero uccidere nel mondo un essere umano ogni tre secondi.

La situazione secondo gli esperti sta già andando fuori controllo e urge una seria presa di posizione da parte dei medici, che da troppo tempo prendono sottogamba il problema. Poiché gli antibiotici diventano sempre più inefficaci, per tutti gli altri l’unica strategia efficace è la prevenzione, utilizzando il preservativo ad ogni rapporto a rischio.