E’ proprio vero, l’informazione sul sesso sicuro non è mai abbastanza e andrebbe sempre monitorata nei suoi risultati (non solo quelli negativi). L’ultima dimostrazione di questo arriva da Cincinnati (Usa) dove da quando è iniziata la campagna di vaccinazione contro il Papillomavirus Umano (HPV) molte ragazze smettono di usare qualsiasi precauzione, durante il rapporto sessuale. Ma cosa ancora peggiore, se viene loro chiesto di spiegare il motivo di questa scelta, rispondono che si sentono al sicuro” adesso che sono vaccinate contro l’HPV. Cosa molto grave e pericolosa, perché il vaccino previene una malattia e non tutte quelle sessuali.

Un’altro grave errore è la convinzione che una volta vaccinate si possa fare a meno anche del preservativo.

Gli adolescenti acquisiscono sempre prima la maturità psico-sociale, e con essa raggiungono presto una vita sessuale. L’età del primo rapporto è spesso intorno ai 15-16 anni, età in cui aspetti cognitivi, emotivi e sociali non sono ancora adeguati per affrontare in modo consapevole i rischi legati alla sessualità, sia per quanto riguarda le malattie trasmissibili, sia per quanto riguarda gravidanze indesiderate.

Ecco perché c’è l’esigenza (che dovrebbe divenire un obbligo) di campagne di informazione sul sesso sicuro. Anche in Italia, questa esigenza diviene sempre più importante perché l’età del primo rapporto sessuale si sta abbassando e sempre più ragazzini giovani e poco informati mettono a rischio la propria salute.

Per questo motivo diviene di vitale importanza educare ad una giusta salute sessuale, ricordando che il sesso deve essere un momento di condivisione senza pericolo, per questo l’uso del preservativo deve essere sempre una prerogativa.