Il preservativo rimarrebbe la principale arma contro l’Hiv anche dopo la scoperta di un eventuale vaccino. Scoperta che, in ogni caso, appare ancora molto lontana. Queste le conclusioni a cui è giunta la maggior parte degli studiosi inglesi e americani. A rivelarlo, un sondaggio del quotidiano britannico The Indipendent, che ha coinvolto 35 tra i più autorevoli ricercatori del settore.

“Profondo pessimismo” è l’espressione utilizzata per sintetizzare lo stato d’animo della comunità scientifica internazionale. Soprattutto dopo il fallimento di un recente test che avrebbe dovuto portare alla produzione di un vaccino entro la fine dell’anno scorso. L’ennesimo insuccesso di una serie che dura ormai da un quarto di secolo, motivato dalla casa farmaceutica Merck con il ricorso a una cavia animale inadatta (un tipo di scimmia) durante gli esami effettuati nell’ultimo decennio.

Appena sei degli esperti intervistati si dicono ottimisti sulla possibilità di imboccare la strada giusta. Soltanto due terzi di loro crede che un nuovo farmaco possa essere ultimato entro i prossimi dieci anni. E praticamente tutti ritengono che il profilattico sia ancora l’unico strumento di prevenzione davvero efficace.