Eutanasia, mafie e sessualità. Argomenti difficili, delicati. Temi considerati tabù, ma di cui la scuola deve parlare. Lo dice Roberto Saviano che, intervistato da Skuola.net, il sito dedicato agli studenti italiani, ha spiegato qual è la scuola che vorrebbe.

L’intervista arriva pochi giorni dopo il caso dell’ex Dj Fabo, che ha perso la vita lo scorso 27 febbraio nella clinica Dignitas, in Svizzera, dopo aver scelto il suicidio assistito.

Il dibattito sull’eutanasia, ha portato i blogger di Skuola.net a un ampio e interessante confronto con l’autore di Gomorra. Si è parlato quindi di cosa dovrebbe essere portato e discusso dentro le scuole italiane.

“Mafia è storia – ha detto Saviano – Sessualità, vita e morte sono scienze, biologia, ma sono argomenti che rientrano anche in materie umanistiche. Pedofilia e bullismo sono argomenti che vale la pena trattare in ogni ambito disciplinare. Se pensiamo alle statistiche sarebbero anche oggetto di studio scientifico-matematico. Se pensiamo agli articoli di giornale, ai reportage e ai libri, allora è italiano, educazione civica. Droga è scienze, biologia, chimica. Non bisogna inventare materie ma trovare il tempo, e soprattutto il coraggio, per affrontare questi temi durante le ore di didattica già disponibili”.

C’è chi ha provato a proporre di far entrare l’educazione sessuale nei programmi scolastici. È successo a San Marino non molto tempo fa. Il consiglio della Repubblica aveva infatti votato a favore l’istanza sull’inserimento di distributori di preservativi nelle scuole. Una vittoria unica nel campo dell’educazione sessuale, da sempre considerato un tabù. Ma la “rivoluzione” non ha avuto vita facile perché le critiche sono state tantissime, anche da parte degli stessi studenti. Molti non erano favorevoli perché comprare un preservativo è ancora un gesto molto intimo. Qualcuno potrebbe vergognarsi di fare shopping di condom al distributore della propria scuola.

A Siviglia, in Spagna, è tutto l’opposto di quello che succede la maggior parte delle volte in Italia. Gli amministratori della città spagnola hanno infatti investito in acquisto di preservativi e lubrificanti, sia maschili che femminili, per diffondere un programma ben preciso di educazione alla sessualità. L’obiettivo qui era fare leva sulla conoscenza della propria sessualità e del proprio corpo umano, dal sesso protetto per evitare il contagio di malattie o gravidanze indesiderate, alla capacità di stabilire relazioni fino alla libertà di espressione degli impulsi sessuali.

Insomma, tutto un altro mondo.