Prego, favorisca passaporto e… preservativi. È la richiesta che si sentirà rivolgere dalla polizia di frontiera chiunque voglia attraversare in macchina il confine della Bielorussia.

Già, perché il governo di Minsk ha da poco varato una norma che impone l’obbligo di possedere una scatola di condom a tutti gli automobilisti in arrivo nel paese. Ma proprio a tutti, se è vero come è vero che persino un uomo di chiesa, tale monsignor Pietr Mrozik, si è dovuto adeguare e, non senza imbarazzo, munire di profilattici per evitare spiacevoli controlli ai posti di blocco.

Del resto non è difficile procurarsi l’insolito lasciapassare, anche all’ultimo momento. In prossimità della frontiera, infatti, è già fiorito un discreto business, escogitato dagli immancabili furbacchioni che hanno allestito qualche banchetto per la vendita di condom a buon mercato sui bordi della strada.

Naturalmente la nuova direttiva ha uno scopo ben preciso: garantire la salvaguardia della salute e limitare il diffondersi di malattie sessualmente trasmissibili. E per convincere la gente che non si tratta di uno scherzo lo Stato è pronto anche a far fioccare multe salate sui trasgressori. Insomma, se proprio volete andare in Bielorussia, ma siete contrari ai preservativi, non vi rimane che prendere il treno o l’aereo.