Dipendenza da sesso: realtà o finzione?

Che la si chiami ipersessualità, sex addiction, ninfomania dipendenza da sesso o desiderio sessuale compulsivo, per la scienza resta un bel grattacapo. C’è chi lo considera un disturbo secondario, chi una vera e propria malattia, che come tale va curata.
Molto più spesso, la dipendenza da sesso è però ignorata dalla medicina.
E così, con una provocazione lanciata attraverso le pagine del prestigioso Journal of sexual Medicine, alcuni studiosi del Canada hanno fatto in modo da sottolinearlo, domandandosi appunto: “l’ipersessualità è realtà o finzione?”
La risposta è retorica, dal momento che una ricerca condotta dall’ISP (Istituto sullo Studio delle Psicoterapie) stima che il 6 % degli uomini di età compresa tra i 20 e i 45 anni manifesta sintomi di una chiara dipendenza sessuale. E questo solo in Italia.
Dunque il problema esiste. Solo che lo si è ignorato.

Dipendenza da sesso, cosa è

L’ipersessualità o dipendenza da sesso è un disturbo caratterizzato da impulsi sessuali e attività estremamente intensi e frequenti. Riguarda, 9 volte su 10, un uomo, anche se non se ne conosce il motivo. Sull’ipersessualità e chi ha cercato aiuto per questo disturbo non esistono difatti dati ufficiali, né in Italia né altrove.
Cosa differenzia chi ha una vita sessuale molto attiva da chi soffre di una condizione patologica?
In primo luogo il fatto che chi dipende dal sesso non prova piacere ma angoscia. Ha una bassa autostima e una libido falsata, priva di componente erotica, che si basa solo su meccanismi di dipendenza.
La dipendenza provoca un forte conflitto interiore che porta il sesso-dipendente a far di tutto per tener nascosta la sua vita sessuale. Chi fa sesso più di tre volte al giorno senza averne mai abbastanza dunque soffre.
Il sesso funziona da vera e propria droga. Solo che non c’è un antidoto né una terapia per disintossicarsi.

Uno studio pubblicato sulla rivista Socioaffective Neuroscience & Psychology, ha dimostrato che la risposta del cervello agli stimoli sessuali in un gruppo di persone con problemi di dipendenza da sesso, in presenza di contenuti pornografici è equivalente alle risposte del cervello di soggetti tossicodipendenti quando viene loro mostrata la droga.

Il più recente studio canadese si è invece concentrato sull’ opportunità di considerare la dipendenza da sesso un disordine mentale vero e proprio.

Non solo, spiegano gli autori, non esistono prove del fatto che la dipendenza da sesso sia un vero e proprio disturbo mentale – motivo per cui la proposta di inserire la patologia nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM) è stata rifiutata – ma i sintomi sono quelli propri dei disturbi dell’umore e dell’ansia. Il sesso compulsivo sarebbe insomma conseguenza della depressione e come tale andrebbe trattato: psicoterapia individuale o di gruppo, astinenza parziale finalizzata alla riappropriazione di un rapporto sano con la sessaulità e ansilitici. Talvolta, nei casi più gravi, farmaci in grado di attenuare la libido possono essere utili al trattamento temporaneo dell’ossessione.