E tu, donna, da 1 a 10, quanto godi? Se non hai mai pensato di misurare scientificamente il tuo orgasmo, beh… sappi che ora hai lo strumento giusto per farlo.

L’orgasmometro Leggenda o realtà?

Dall’università di Tor Vergata arriva un test per prendere le misure sulla vita intima delle donne. Certamente, una vita ricca di autoerotismo e senso di libertà sessuale che va oltre il tradizionale concetto di “donna, vergine del focolare domestico” con cui è stato segnato per anni il mondo femminile.

“La conoscenza di sé, quasi un allenamento al piacere, facilitano l’orgasmo – ha spiegato a Repubblica Emmanuele Jannini, docente di endocrinologia e sessuologia “Trascurare la propria dimensione sessuale, per le donne ancor più che per gli uomini, non sembra far bene al raggiungimento del piacere”.

Quindi, l’autoerotismo sembra garantire un piacere immediato, aiutando anche la donna a raggiungere l’orgasmo quando fa sesso col partner.

La nascita del concetto di orgasmometro

L’orgasmometro immaginato da Woody Allen nel film Il dormiglione (1973), lo strumento che misura il piacere, non è più fantascienza.
Nel 2016 fu annunciata la nascita dell’orgasmometro maschile, in grado di misurare l’intensità del piacere sessuale negli uomini, in particolare negli eiaculatori precoci. Oggi, lo stesso test, è in grado di misurare con una certa precisione anche il piacere della donna ed è finalmente ufficiale. Messo a punto da ricercatori italiani, l’orgasmometro femminile è stato presentato durante il XII Congresso Nazionale della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS) e permetterà ad ogni donna di dare un giudizio alla propria vita sessuale e capire se c’è qualcosa che non va e come porvi rimedio.
Come funziona l’orgasmometro.

Lo strumento, che non ha a che fare con alcuna tecnologia, funziona in modo molto semplice. Si tratta di una scala da 1 a 10, valutata su 500 donne con e senza disturbi sessuali, che consente di indicare l’intensità dell’orgasmo su una base di parametri.

Anche se la scala è soggettiva almeno quanto lo è il piacere, un punteggio inferiore a 5 dovrebbe far riflettere, perché potrebbe essere indicativo di disfunzioni o cattive abitudini da correggere.
A giudicare dalle esperienze di chi ha eseguito il test, l’orgasmometro segna valori più alti di intensità del piacere, in specifiche circostante: se il livello percepito di lubrificazione è alto; se l’orgasmo è raggiunto con la penetrazione vaginale rispetto alla sola stimolazione clitoridea; se una donna non nutre pregiudizi ma è ben allenata, sia mentalmente che fisicamente, all’esperienza dell’orgasmo.

Curioso a dirsi – ma gli studiosi credono che più di qualcuno abbia barato: pare che nelle donne che si masturbano (il 68% del totale, l’orgasmo non raggiunga i livelli d’intensità riportati da quelle donne che “non si toccano da sole” e optano unicamente per la penetrazione da parte del partner. Nessuna differenza, invece, tra single e persone impegnate in una relazione stabile: se ce lo si sa procurare, a prescindere dai legami affettivi, l’orgasmo arriva. A meno di complicazioni di salute sulle quali c’è tutt’altro lavoro da fare…