Si può fare sesso durante il sonno, inconsapevolmente? Hai mai avuto l’esperienza in cui il tuo partner afferma che avete avuto un rapporto sessuale la notte precedente o che ti sei masturbato accanto a lui/lei, senza che tu abbia la minima idea di ciò? Oppure, ti sei mai ritrovato in un letto diverso dal tuo, presumibilmente dopo aver avuto un rapporto sessuale con un’altra persona, senza alcun ricordo di quanto accaduto, nonostante il tuo ultimo ricordo fosse di andare a letto? Questo potrebbe indicare che soffri di sexsomnia.

Ma cosa sono esattamente le parasonnie da eccitazione?

Le parasonnie da eccitazione sono disturbi del sonno che interrompono il normale ciclo del sonno. Si pensa che siano causate da meccanismi di eccitazione anomali nel cervello, con la conseguenza che l’individuo si sveglia senza che il cervello sia completamente vigile o cosciente. Questi risvegli avvengono durante le fasi del sonno non-REM, il sonno profondo. Tra le altre parasonnie da eccitazione si annoverano il sonnambulismo, il sonniloquio, i terrori notturni e la paralisi del sonno.

I trigger della sexsomnia sono simili a quelli degli altri disturbi del sonno. Una persona affetta da sexsomnia si addormenta come chiunque altro. Tuttavia, quando entra nella fase di sonno profondo, qualcosa la risveglia, ma il cervello si sveglia solo parzialmente. I trigger possono essere un rumore improvviso, come un rumore forte o il suono del telefono, oppure un evento specifico, come un tocco accidentale.

La sexsomnia nelle donne e negli uomini

Si manifesta con effetti differenti in uomini e donne. Gli uomini affetti da sexsomnia tendono ad alzarsi o sedersi e iniziare a “agire” – baciano, accarezzano o toccano un’altra persona, e possono persino iniziare un rapporto sessuale con i loro partner. Questo partner può essere un amico che dorme vicino a loro o, nei casi estremi, anche uno sconosciuto. In alcuni casi, l’altra persona può non essere un partner consenziente, con il risultato di possibili conseguenze legali.

Nelle donne, l’effetto è diverso. Le donne tendono ad emettere rumori di eccitazione, come se stessero sognando di avere un rapporto sessuale. A volte, possono anche toccare i propri genitali e masturbarsi.

Storico è il caso di JB, il 22enne inglese accusato di stupro anale, vaginale e orale nei confronti di una donna e poi assolto perché affetto da sexsomnia. Le accuse nei confronti del giovane inglese caddero perché, pur accertato, lo stupro fu del tutto inconsapevole.

Nota dal 1984, quando il dottor Colin Shapiro si imbatté nel primo caso al mondo di sleep sex, la sexsomnia è stata ufficialmente inserita nella Classificazione internazionale dei disturbi del sonno (International Classification of Sleep Disorders III) nel maggio 2014.

La sexsomnia suscita molto interesse e curiosità da parte del mondo scientifico, che è ancora agli albori della ricerca.
Da un’indagine del 2010 svolta presso il Toronto Western Hospital in Canada tra tutti i pazienti con disturbi del sonno che avevano trattato, è emerso che il 7.6% presentava comportamenti sessuali automatici.
Secondo i risultati pubblicati dalla rivista New Scientist i disturbi del sonno colpiscono in generale circa il 4% della popolazione: in un caso di sonnambulismo su 4 si tratterebbe di sexsomnia. Il fenomeno pare comunque in forte aumento.

SExomnia: Casi studio e Sintomi

Similmente al sonnambulismo o ai terrori notturni, chi soffre di sexsomnia non ricorda l’esperienza quando si sveglia. Si risvegliano completamente ignari di aver avuto un’attività sessuale durante la notte o di aver forzato involontariamente qualcuno. Tuttavia, esiste una variante di sexsomnia che non provoca amnesia, ovvero quella causata da epilessia del sonno.

Una persona con sexsomnia generalmente non ha idea che stia per avere un episodio in una particolare notte. Pertanto, è importante riconoscere i sintomi di un episodio mentre si sta verificando. I partner di persone con sexsomnia notano che sembrano svegli quando compiono l’atto sessuale.

Tuttavia, non rispondono alle normali forme di comunicazione come il parlare o il cercare di attirare la loro attenzione. Appaiono anche con gli occhi vitrei. Una volta che il partner riconosce i segni di un episodio di sexsomnia, può essere più facile aiutare la persona a svegliarsi.

Ci sono, però, modi per adattarsi alla sexsomnia:

  • Consapevolezza. Familiarizza con le cause e i trigger di un episodio di sexsomnia. Rimani aggiornato sugli studi recenti riguardanti il disturbo.
  • Ambiente sicuro. Non esiste ancora una cura, ma esistono modi per prevenire danni a te stesso o ad un’altra persona durante un episodio. Se la sexsomnia è innescata da suoni forti, potrebbe essere meglio indossare i tappi per le orecchie. Se sei incline al sonnambulismo, così come al sesso notturno, potrebbe essere consigliabile che il tuo partner chiuda a chiave le porte, in modo da non uscire dalla stanza o dalla casa.
  • Cure mediche. La sexsomnia è un disturbo molto raro e non esiste ancora una cura specifica per esso. Alcuni medici prescrivono blandi sedativi per ridurre il rischio di sexsomnia. Alcuni medici utilizzano anche antidepressivi, poiché si è scoperto che la frequenza degli episodi di sexsomnia aumenta quando la persona soffre di ansia o ha problemi di sonno. Tuttavia, con queste opzioni, il paziente viene attentamente monitorato per assicurarsi che i farmaci funzionino e non vengano abusati.
  • Supporto comunitario. Soffrire di sexsomnia può essere difficile da affrontare da soli. Hai bisogno di un gruppo di supporto che capisca quello che stai attraversando. Chiedi l’aiuto della tua famiglia in modo che possano fornirti supporto.

Sexomina e Difesa Penale

La sexsomnia può essere utilizzata come difesa penale, dato che gli episodi possono causare molti problemi non solo al paziente, ma anche al partner sessuale. Quando il partner non è disposto, può seguire un procedimento penale per stupro.

In Svezia, la condanna di un uomo per stupro è stata annullata in appello nel settembre 2014. La difesa dell’uomo era basata sulla sexsomnia: sosteneva di non essere stato cosciente di aver commesso uno stupro, perché in quel momento era ancora addormentato. Il suo appello è stato rafforzato dalla testimonianza di un medico specializzato in disturbi del sonno, che ha sostenuto che l’uomo poteva aver sofferto di sexsomnia.

La sexsomnia non è una scusa per gli abusi sessuali, ma rappresenta una sfida medica e legale. Per le persone che soffrono di sexsomnia, è importante cercare aiuto professionale per comprendere e gestire il disturbo, e proteggere sia se stessi che gli altri da possibili conseguenze negative.