Questa pagina di Comodo.it la vogliamo dedicare a due personaggi famosi delle cronache di tutti i tempi; a due protagonisti della storia; a due interpreti di ogni sapere umano e non (!?!): Pene & Vagina. Questo spazio raccoglierà curiosità, notizie varie, spunti storici (a volte anche leggendari), cenni scientifici e varie ed eventuali su i due principali interpreti della sessualità umana.
Cominciamo dal nostro amico Pene, lo sapevate che:
Il pene umano non è dotato di un osso o di un muscolo per estroflettersi e non ha neanche spine come per gli scimpanzé (credo ve ne siate accorti che il vostro MR P. non è spinoso). Nel primo caso la mancanza di muscolo volontario e di osso elimina la possibilità di muovere volontariamente (come in quasi tutti gli animali) il pene. L’erezione umana non è controllata fisicamente dall’uomo, gli animali controllano la propria erezione, gli uomini no: questo perché l’uomo geneticamente e darwinianamente si è evoluto per evitare di accoppiarsi con partner malati o avere erezioni in luoghi ostili (studio di Emanuele Jannini e Alessandro Cellerino). Nel secondo caso, le spine servono agli scimpanzé per eliminare gli spermatozoi di altri scimpanzé, rimasti li da precedenti rapporti; questo sarebbe alla base della lotta per la riproduzione insita nelle specie animali dove non vige la monogamia (studio di David Kingsley, genetista della Stanford University).
Secondo uno dei più antichi miti della storia (circa 6 mila anni fa), risalente al popolo dei Sumeri, i fiumi Tigri ed Eufrate sarebbero stai creati da una produzione di sperma del membro eretto del Dio Enki. Gli stessi egizi danno un ruolo ancora più importante ai genitali maschili, infatti il Dio Atum (in seguito anche Osiride) spiegava ai sacerdoti: “Io creai da solo ogni essere vivente, il mio pugno divenne la mia sposa. Ho copulato con la mia mano” (bel modo di nascere se ci pensate bene).
Mentre la nostra amica Vagina come se la cava? Lo sapevate che:
Anche lei ha avuto onori e riconoscimenti nel corso di tutta la storia: statuette preistoriche (simbolo di fertilità) e chi non conosce il famoso quadro “L’origine del Mondo” di Gustave Coubert che raffigura la vagina di una donna a gambe aperte (una vagina dei tempi in cui non esisteva l’estetista e le donne ci tenevano ai loro peli).

Beh!!! Pene e Vagina meritano un sacco di applausi, ovazioni e standing ovation. Pensate un po’, i nostri organi genitali hanno prodotto in collaborazione almeno 112 miliardi e 600 milioni di uomini (oggi ne vivono 7 miliardi), questo solo negli ultimi 50 mila anni. Nessuna industria moderna potrebbe eguagliare questo ritmo di produzione. Ovviamente la vita per il Pene e Vagina non è mai stata così semplice. Anche nelle loro raffigurazioni, si è passati da periodi di grande popolarità a periodi di repressione totale. Ma la centralità del loro ruolo è dimostrata anche dalla repressione, cosa si reprime ciò che ha importanza non il contrario?!?
Tutta la storia dell’arte (o per meglio dire l’arte della storia forse) è piena di immagini falliche o vaginali: dai menhir (esempi fallocentrici) alle incisioni erotiche femminili di Picasso. Per capirci la più vecchia rappresentazione di un fallo ha 28 mila anni, mentre statuette di donne con vagina in forte evidenza sono state tra le prime forme di scultura nella storia dell’umanità. Oltre che l’arte, i nostri due protagonisti non potevano non essere presenti nella letteratura, nel cinema e nei nostri giorni nella pubblicità. Nella psicoanalisi, Sigmund Freud, il suo fondatore, ritiene che Pene e Vagina siano alla base di una delle due pulsioni basilari dell’uomo: la libido.
L’Arte del Pene o Pene di Arte!?!:
Parliamo del ruolo che il pene ha avuto nella storia dell’Arte Mondiale. Da sempre il fallo appare come soggetto/oggetto delle Belle Arti specie di quelle sceniche. Nella Grecia Antica, i famosi Bronzi d’uomo venivano modellati con gli organi sessuali in evidenza per mostrare la loro virilità e forza. I Romani invece davano nelle loro ville patrizie ampio spazio al pene specie nelle pitture erotiche, non disdegnando anche immagini di atti sessuali.

Un gigante imbarazzato a causa della sua nudità è in un’opera iperrealista dello scultore australiano Ron Mueck
L’Arte del Pene ha vissuto anche periodi di forte censura, dovuta all’affermarsi della religione cristiano cattolica e di una cultura molto oscurantista. Nel Medioevo, il nudo fu usato solo per raffigurare Adamo ed Eva. Fortunatamente, questo finì nel Rinascimento quando la figura dell’uomo ritornò ad essere al centro dell’universo artistico, basti pensare al famoso David di Michelangelo. Cosa interessante da notare è che se oggi il nudo femminile ha maggiore utilizzo in quasi tutti gli ambiti (pensate alla pubblicità e al mondo del porno), nel passato era il contrario il pene era preferito alla vagina.
L’Arte della Vagina o Vagina dell’Arte!?!:
Di donne nude l’arte ne è piena, ma dell’oscuro triangolo dell’Amore un po’ meno. Anche la Vagina è stata presente nelle statuette dell’Antica Grecia e Roma e anche la vagina ha subito la censura durante il Medioevo, dovuta alla censura della Chiesa. Nel Rinascimento riappare in alcuni simil-Kamasutra. In Europa nessun osa riprodurre la Vagina nei minimi dettagli anatomici, in Giappone invece i maggiori artisti dell’epoca (Katsushika Hokusai e Kitagawa Utamaro) la riproducono con dovizia di particolari (wow).

Come già detto, sarà Gustave Coubert il primo in Europa a raffigurare la Vagina in una tela, nel suo quadro L’origine du Monde (immaginate lo scandalo). Dopo Coubert cadde il pudore maschile nel raffigurare la Vagina e cominciarono a venir create statue, dipinti e si parlava con molta più facilità di vagina anche nella letteratura.
Curiosità su Pene e Vagina:
Vi siete mai chiesti come sono i Peni e le Vagine degli animali?!? Ad esempio, lo sapevate che le anatre hanno una vagina labirintica, una complessa serie di cunicoli che si indirizzano in varie parti ma solo uno è buono per la fecondazione mentre gli altri sono chiusi. In realtà, la spiegazione sta nella modalità di accoppiamento utilizzato dalle anatre maschio, poiché molto violento non lascia possibilità di scelta all’anatra femmina che si difende indirizzando il pene di maschi non voluti in vicoli ciechi. Una cosa simile succede ai maiali dove ad un pene a forma di cavatappi si contrappone una vagina molto complicata. Le iene femmine invece sviluppano un clitoride molto lungo (dovuto all’alta percentuale di testosterone fin dalla fase embrionale) simile al pene del maschio. In molti animali il pene non ha una struttura semplice come quella dell’uomo. Esempio: in quasi tutti gli insetti il pene è dotato di spine o escrescenze per ancorarsi alla femmina ed assicurare la paternità. Molti rettili invece hanno la fortuna di avere due peni: due emipeni che si alternano durante l’accoppiamento (che fortuna se ne stanca uno, interviene l’altro). Gli uccelli non hanno peni per anatomia ma le specie che ne possiedono uno, questo è sproporzionatamente grande rispetto al corpo, sono “uccelli superdotati” (wow che battuta).
Immaginiamo un mondo senza la famosa coppia Pene e Vagina:
Un mondo senza sesso, ma non inteso in atto fisico, ma nella sua connotazione che ci differenzia in due categorie, uomini e donne (ora magari le categorie sono più di due?!?). Molte professioni non esisterebbero, se non ci fossero i sessi: parrucchieri, estetiste, stilisti, fioristi, produttori di cosmetici e prostitute anche. Sparirebbero strumenti di seduzione come gioielli, profumi, fiori, creme solari, automobili e ovviamente anche il viagra e i preservativi (noi saremmo tutti disoccupati). Non servirebbero gli afrodisiaci. Immaginate anche il punto di vista delle religioni, sarebbe in quasi tutte del tutto ribaltato: niente clausure, nessun problema di censura o astinenza, misoginie e omofobie non esisterebbero, e almeno due dei 10 comandamenti potrebbero andare in pensione (non commettere atti impuri e non desiderare la donna di altri). Ovviamente ci sarebbero anche cose positive ma queste non le elenchiamo perché una vita senza Pene e Vagina che vita sarebbe?
Modi di chiamare Pene&Vagina:
I modi di chiamare questa mitica coppia sono innumerevoli e l’evoluzione e l’aumento dei loro noimi segue la cultura dell’epoca, i gusti e l’abiutudine del periodo in cui i termini vengono coniati.
Ad esempio: Nella lingua italiana il nome del sesso maschile ha due record: il più alto numero di termini (1.047) ed è la parolaccia maggiormente utilizzata. Lo stesso Calvino osservava come la parola Cazzo ha un’espressività impareggiabile. In più, può essere utilizzata come una sorta di jolly linguistico, assumendo più significati come: stupidità (cazzone, cazzata), abilità (cazzuto), ira (incazzarsi), noia (scazzato), problemi (cazzi miei). I vari sinonimi si riferiscono a oggetti come: arnese, attrezzo, pacco, manico, verga, mazza, fra mazza, cannone, pistola; ad aninali coem: uccello, pesce, biscia, cefalo; vegetali: banana cetriolo, fava; parti anatomiche: la famosa terza gamba; cibi: babà, biscotto, salame, ironie: pendolino, sciupavedove, tronchetto della felicità.
Per la Vagina, le parole che la descrivono manifestano spesso sgomento ed ammirazione per un qualcosa che racchiude il senso stesso della vita. Memorabile è l’elenco che ne fa Benigni in questo video esilarante… guardate un po’
Molti termini mostrano come la misoginia cattolica abbia influenzato il modo di chiamare la vagina, ad esempio: fessa, sorca (ratto), patacca. Altri termini ne descrivono l’essere pronta ad accogliere: borsa, padella, potta, scodella, fodera. Altri sono molto divertenti, come: chitarrina, finestrella, firillacchera, fischiarola, fru fru, acquasantiera, cicciabaffa, parapagnacca, peluche, zampogna, gatta, passera, vongola, fragola, prugna, gnocca, lasagna, bernarda, sorella, filippa, siora luigia, trappola, palude, tana.