La sessualità è un ambito umano tanto naturale quanto carico di preconcetti. Alcuni miti si tramandano di generazione in generazione, altri nascono con i cambiamenti culturali, tecnologici e relazionali delle nuove generazioni. Ma tutti, in un modo o nell’altro, rischiano di creare aspettative irrealistiche, ansie e fraintendimenti.
Vediamo insieme alcuni dei più comuni — e perché è ora di lasciarli andare.
- Mito 1: “Se hai poco desiderio, c’è qualcosa che non va”
Il desiderio sessuale non è una costante, ma una variabile: cambia nel tempo, nelle fasi della vita e in base al contesto. Periodi di bassa libido possono dipendere da stress, stanchezza, salute, qualità del sonno o dinamiche di coppia — non sono necessariamente segnali di un problema.
Gli standard culturali che ci spingono a “dover sempre avere voglia” sono non solo irrealistici, ma anche dannosi. La chiave è riconoscere che il desiderio è influenzato da fattori esterni e che la comunicazione con il partner può aiutare a ritrovare connessione e intimità, senza colpe o giudizi.
- Mito 2: “Il sesso perfetto è spontaneo, non va pianificato”
L’idea del sesso “perfetto” come qualcosa di improvviso e travolgente è alimentata da film e stereotipi romantici. In realtà, pianificare momenti di intimità — come una serata dedicata o un ambiente rilassante — non spegne la passione, ma può accenderla.
La pianificazione non toglie magia, bensì aggiunge consapevolezza e attenzione reciproca: significa dare valore al tempo insieme e creare spazio per il desiderio, anche nella routine quotidiana.
- Mito 3: “La masturbazione è segno di insoddisfazione di coppia”
L’autoerotismo è una pratica sana e naturale, presente anche nelle relazioni soddisfacenti. Non indica necessariamente un problema, ma può essere un modo per conoscere meglio il proprio corpo e i propri desideri.
Quando vissuta con apertura, la masturbazione può essere integrata nella sessualità di coppia come gioco, scoperta reciproca e forma di connessione più profonda. Parlare di ciò che piace — anche da soli — può migliorare la complicità.
- Nuovo mito: “Le relazioni non-monogame sono solo per persone immaturi o ‘libertine’”
Con l’aumento dell’interesse per relazioni aperte o consensualmente non-monogame, emergono anche nuovi pregiudizi. L’idea che solo la monogamia “seria” sia valida è riduttiva.
Le relazioni non-monogame consensuali si basano su comunicazione, fiducia e accordi chiari tra partner. Non sono “tradimenti autorizzati”, ma forme di legame che valorizzano la trasparenza e il rispetto reciproco. Ogni relazione — monogama o meno — è autentica se fondata sul consenso e sulla cura.
- Nuovo mito: “Il sesso virtuale o mediato dalla tecnologia non è ‘vero’ sesso”
Nell’era digitale, la tecnologia è parte della nostra intimità. Sexting, videochiamate, realtà virtuale o app di connessione erotica possono essere modi reali e significativi per esprimere desiderio e affetto.
Il sesso mediato digitalmente può essere soddisfacente e sicuro, se vissuto con consapevolezza: attenzione alla privacy, al consenso e alla protezione dei dati sono fondamentali. Non è “meno reale” solo perché non avviene fisicamente: è semplicemente un’altra forma di contatto umano.
- Nuovo mito: “Parlare di sesso rompe la magia”
Al contrario: il silenzio è ciò che spesso la spegne.
Comunicare apertamente di sessualità, desideri e limiti con il partner favorisce la fiducia e aumenta la soddisfazione reciproca. Anche la ricerca lo conferma: i programmi di educazione sessuale basati su informazioni corrette riducono l’adesione ai miti e migliorano il benessere relazionale.
I miti sessuali — vecchi e nuovi — sono spesso il riflesso di paure culturali o mancanza di dialogo.
Rimettere in discussione ciò che “si è sempre detto” è un atto di libertà e di salute mentale. La sessualità, in tutte le sue forme, è un linguaggio complesso e personale: conoscerlo e parlarne è il primo passo per viverlo in modo autentico, consapevole e soddisfacente.








