“Esistono dei cibi che possono aumentare la libido?” L’interrogativo è antico, ma rimane a tutt’oggi di grande attualità. Il termine afrodisiaco deriva infatti dal nome della dea greca dell’amore: Afrodite.
Il senso comune ci spinge a concepirlo come sostanze in grado di stimolare il desiderio erotico e di aumentare le prestazioni sessuali, la scienza medica, invece, si divide.

Esistono cibi capaci di stimolare il desiderio sessuale?

Prima di imbatterci nelle ragioni e discussioni della comunità scientifica, è innegabile affermare che fin dall’antichità l’uomo si sia interessato al binomio cibo/eros.
Popoli, culture e civiltà diverse, hanno inventato “pozioni e filtri d’amore” per sedurre, incantare l’altro sesso e per migliorare le proprie prestazioni sessuali.

L’eros nell’antichità

Nella Bibbia si parla dei poteri della radice di mandragola, nella civiltà greca e romana tutti più grandi poeti di quel periodo cantarono le lodi ora di questo ora di quell’alimento, ritenuto capace di esaltare le virtù amorose; fu quindi dal nome della dea dell’amore (Afrodite) che venne coniato il termine “Afrodisiaco”, che sta ad indicare ogni sostanza capace di eccitare o esaltare lo stimolo e il potere sessuale.

I Greci consigliavano a tale scopo: cipolle, tartufi, miele, uova, storione, pesci, crostacei; questi ultimi, perché provenivano dal mare che aveva dato i natali ad Afrodite. Erano poi decantati alcuni cibi esotici a cui venivano attribuite proprietà speciali solo per il fatto di provenire da luoghi lontani. Nell’Ars amatoria, Ovidio esalta ad esempio l’azione afrodisiaca della rucola, “l’afrodisiaca erba d’eruca”, come la chiamava il poeta, la quale cresceva spontanea intorno alle statue falliche rappresentate nell’antica Grecia, in onore del dio Priapo.
A questi alimenti, i Romani aggiunsero gli organi genitali di alcuni animali: l’asino, il lupo, il cervo, animali selvatici, ritenuti validi sotto il profilo sessuale.
Nel Medioevo si giura sull’effetto del cervello di piccione. Nel Rinascimento Caterina da Forlì elogiava l’estratto di verga d’asino essiccata. Gli orientali sono sicuri del corno di rinoceronte, delle pinne di pescecane, dei testicoli di tigre.

afrodisiaci antica Roma

Ma ritornando al nostro interrogativo principale, possono i cibi essere realmente afrodisiaci? Esiste un rapporto fra tavola e letto? Esiste una prova scientifica, o questi poteri del cibo sono soltanto leggende, una sorta di superstizioni popolari?

Una parte della scienza medica afferma che esiste soltanto un rapporto indiretto fra il cibo e il desiderio sessuale. L’effetto sarebbe legato più alle modalità in cui il cibo viene consumato, cioè l’atmosfera, l’intimità, che ad un processo chimico nel nostro organismo.
Peperoncino aragoste, crostacei, tartufi, e tutta una serie di cibi proposti dalla tradizione popolare come alimenti afrodisiaci, per la scienza non hanno invece nessun potere afrodisiaco.

Un opinione che da credito al più grande gastrosofo francese, Brillat-Savarin che nel suo trattato sulla Fisiologia del gusto precisa bene come il più delle volte questi alimenti creano il clima giusto ma “non si tratta di afrodisiaci positivi; diciamo solo che, in certe circostanze, essi possono rendere le donne più tenere e comprensive e gli uomini più amabili”.

Per chi invece sia convinto che le credenze e le suggestioni hanno sempre un fondo di verità, vi riportiamo anche le dimostrazioni scientifiche di coloro che sostengono quanto il cibo sia strettamente collegato al piacere, in modo particolare del perché sia vero che il peperoncino sia la spezia per antonomasia più afrodisiaca.

peperoncino afrodisiaco

Fondamentale è a tal punto il considerare che l’appagamento del gusto non risponde solo alla necessità fisiologica del nutrimento, ma appaga anche i sensi e ci da benessere e piacere.

Cibo e sesso: hanno la stessa localizzazione celebrale quindi gli stessi circuiti neuroendocrini che li controllano

Vengono stimolate le stesse molecole del cervello, pertanto se non soddisfiamo “l’appetito dei sensi“, il desiderio si sposterà “sull’appetito di cibo“!
Il legame fra sesso e cibo consiste anche nel fatto che entrambi servono per la socializzazione, per la soddisfazione personale, per la sopravvivenza propria e della specie.

Le proprietà del peperoncino

Questa spezia, grazie ai suoi principi attivi, al suo sapore, al suo colore e alle sue mille qualità, è senz’altro una delle piante più adatte a stimolare in noi il desiderio sessuale e a metterci in grado di soddisfarlo.
Lucido e brillante, il sapore aggressivo, ha sicuramente in sé un’ attrattiva di tipo sessuale.
E’ opportuno ricordare che il peperoncino è una vera e propria miniera di sostanze utili all’organismo: la capsaicina, la capsantina e la capsicina, le vitamine ACEK2PP, la lecitina, l’acido malonico, il potassio, il rame e il ferro.
Tale miniera come può non avere effetti benefici? In modo particolare è soprattutto l’uomo che ne beneficia poichè uno dei suoi principi attivi, la capsicina, è in grado di stimolare la prostata, che produce il liquido in cui sono immersi gli spermatozoi e quindi facilita la stimolazione all’eiaculazione.

peperoncino e donna

Secondo una ricerca inglese risalente agli anni 70, esiste un ormone, il VIP (vasoactive intestinal polypeptide) implicato nella chiusura delle comunicazioni arterovenose, fenomeno all’origine della tumescenza dei tessuti erettili: in altre parole, è forse il VIP che provoca l’erezione nell’uomo e gli analoghi fenomeni nella donna. Quando l’organismo aumenta la sua produzione di VIP, il risultato è una dilatazione dei vasi periferici (si diventa rossi in faccia), la circolazione del sangue ed i battiti cardiaci aumentano così come aumenta la frequenza del respiro.

Insomma, il peperoncino è un buon vasodilatatore e favorisce la circolazione sanguigna soprattutto nei genitali. Così i corpi cavernosi (i due tessuti spugnosi ai lati del pene), ricevendo sangue, si gonfiano dando origine all’erezione. La stessa cosa vale per gli organi genitali femminili, che ricevendo più sangue, si inturgidiscono più facilmente.
Tutto questo provoca una sensazione generale di benessere che risulta essere altamente afrodisiaca.
Accanto alle proprietà vasodilatatrici riconosciute si aggiunge l’azione della vitamina PP che rende elastici i capillari e della vitamina E che aumenta l’ossigenazione nel sangue, quest’ultima nota anche come vitamina della fecondità e della potenza sessuale.

 

Ostriche afrodisiache, c’è la conferma

Studio di un ricercatore del laboratorio di neurobiologia di Napoli. Scoperti rari aminoacidi che, nelle cavie, hanno stimolato la produzione di ormoni sessuali sia nei maschi che nelle femmine.

SAN DIEGO – Le ostriche sono afrodisiache. Se ne era sempre parlato, ma ora pare che ci sia anche qualche conferma da parte della scienza.
La scorsa settimana un gruppo di scienziati italiani e americani ha presentato uno studio alla riunione dell’American Chemical Society a San Diego (California) in cui dimostra che le ostriche sono ricche di particolari aminoacidi che hanno la capacità di stimolare gli ormoni sessuali.
Il contenuto di questi aminoacidi aumenta in primavera.
«Sono stato sorpreso», ha detto George Fischer, un docente di chimica alla Barry University di Miami, che ha guidato lo studio con un suo allievo, Antimo D’Aniello del laboratorio di neurobiologia di Napoli.
«Mi occupo di ricerca da 40 anni e mai un mio studio ha generato tanto interesse. Penso che questa sia la prima prova scientifica in questa materia».
La ricerca è stata in parte finanziata dagli Istituti di sanità nazionale degli Usa.

ostriche afrodisiache

Precedenti studi sulle capacità afrodisiache delle ostriche facevano riferimento al loro alto contenuto di zinco, un elemento in traccia contenuto nei molluschi bivalvi.
Lo zinco si rinviene nello sperma umano, e se ne perde da uno a tre milligrammi a ogni eiaculazione.

Il nuovo studio, basato su ricerche fatte su molluschi acquistati nei mercati di Napoli, attraverso la cromografia liquida ad alta capacità ha stabilito la presenza di aminoacidi rari come l’acido D-aspartico e l’N-metil-D-aspartato (NMDA). D’Aniello ha inoculato questi aminoacidi in cavie, provocando una reazione a catena degli ormoni che s’è conclusa con la produzione di testosterone nei maschi e progesterone nelle femmine.

«Livelli più alti di questi ormoni nel sangue vogliono dire che si è più attivi sessualmente», ha commentato D’Aniello. «Io penso che questi molluschi siano afrodisiaci. E crudi sono più efficaci».

Il cioccolato è realmente un afrodisiaco?

Che il cioccolato sia afrodisiaco lo si dice da secoli: si narra addirittura che Gabriele D’Annunzio lo mangiasse prima di incontrare le sue amanti.
Secondo alcune prove, il cioccolato contiene tre sostanze che potrebbero giustificare ciò: caffeina, teobromina e feniletilamina. La caffeina agisce come uno stimolante. La teobromina stimola i muscoli cardiaci ed il sistema nervoso. La feniletilamina è considerata (anche se non esistono delle prove certe) una sostanza che migliora lo stato d’animo e che funge anche da anti-depressivo.

cioccolato afrodisiaco

La combinazione di queste tre sostanze fornisce più energia, accelera il battito cardiaco e rende la persona un po’ più eccitata e frivola? Beh, puoi notare come il cioccolato potrebbe essere legato all’amore. Infatti, il re azteco Montezuma usava bere una bevanda di cioccolata spumosa prima di andare ad incontrare una delle sue mogli. Comunque, ricorda che queste sostanze esplicano i loro effetti quando vengono consumate piccole quantità di cioccolato.

 

Il basilico come afrodisiaco

La medicina popolare raccomanda la tisana di basilico per risvegliare l’istinto sessuale. Sembra che il basilico sia afrodisiaco, che stimoli la potenza sessuale. Oltre che sottoforma di tisana, allo stesso scopo il basilico si può assumere come aromatizzante dei cibi, ossia come ingrediente da aggiungere ad insalate, carni, pesci, sia fresco che essiccato. Secondo la credenza popolare, quanto piu un uomo ne consumerà tanto migliori saranno le sue prestazioni amatorie.

Gli altri cibi

La polenta
Il mais è alimento privo di serotonina, sostanza inibitrice della sessualità.

Chiodi di garofano
Veniva considerato uno dei più potenti afrodisiaci naturali, tanto che ne era addirittura proibito l’uso per le monache di vari Ordini Conventuali. Era inoltre ritenuto efficace per combattere la fatica mentale, come pure la perdita di memoria.
Si trovano in erboristeria oppure nel reparto delle spezie dei supermercati.

Il tartufo
Le sostanze odorose presenti in esso, agiscono a livello olfattivo, non solo in alcuni animali ma anche sull’uomo, provocando uno stato di benessere generale e di attrazione verso l’altro sesso. Le virtù afrodisiache del tartufo hanno un fondamento e non sono solo leggenda. Nel tartufo sono stati individuati composti di tipo steroideo ( delta-16-steroidi ) e anche ormoni in tutto simili a quelli sessuali ( 5-alfa androst-16-cn-3-alfa-olo ). Proprio alcune di queste sostanze, sono prodotte nei testicoli di alcuni animali, ad esempio i suini e i cani, i quali se ne servono per attirare l’altro sesso. La stessa cosa accade nell’uomo con alcune molecole di queste sostanze odorose chiamate feromoni, secrete durante le effusioni amorose dalle ascelle e le stesse sono presenti anche stabilmente nell’urina della donna.

Coriandolo
Malgrado i Greci valutassero l’olio essenziale di coriandolo come un inibitore del desiderio sessuale, esso si rivela, per l’impiego pratico quotidiano, come un buon afrodisiaco e stimolante. Il coriandolo ci aiuta ad abbandonare la nostra componente razionale per lasciarci andare verso esperienze coinvolgenti. Chiunque si ritenga chiuso, iper-razionale o incapace di esprimere i propri sentimenti e sensazioni potrà essere dolcemente guidato da quest’essenza in un mondo semplice ed attraente dove le emozioni regnano sovrane. I suoi semi seccati hanno degli effetti euforici, specialmente nelle donne. Viene utilizzato in infusione nel vino. Tuttavia si raccomanda agli uomini di non abusare della sostanza, per evitare effetti opposti.

Gelsomino
Il suo profumo sensuale e paradisiaco è afrodisiaco, aiuta a superare i blocchi e stimola la libido. Nella sfera emotiva, permette di superare l’impotenza di fronte alle sofferenze interiori, le depressioni, l’apatia ed al pessimismo.

Ginger (Zenzero)
Radice originaria dell’India e poi diffusasi in Sud America, lo zenzero non è molto diffuso in Europa. Con nostro grande dispiacere, dato che lo zenzero, nelle culture orientali, è simbolo di fascino, civetteria, intraprendenza: rappresenta la reazione immediata e maliziosa alla provocazione sessuale.
In Senegal, le donne attaccano zenzero alle loro cinture per dare una sferzata di vitalità ai sensi sopiti dei loro sposi.
Non dimentichiamo inoltre che lo zenzero è uno dei componenti del curry indiano, altro potente afrodisiaco.

Menta
La menta piperita viene utilizzata in erboristeria per l’impotenza e il calo del desiderio sessuale.

Noce moscata
Non particolarmente efficace per le donne, ha la reputazione di essere la migliore alleata dell’uomo. Si dice che contenga un’anfetamina allucinogena, la metilenediossianfetamina, naturalmente in dosi irrisorie. Solitamente si riesce a trarre un discreto beneficio ingerendola assieme all’avocado

Origano
Secondo la mitologia, l’origano sarebbe nato dall’alito di Afrodite.
Questa erba molto diffusa ed utilizzata nelle zone mediterranee ha infatti un profumo gradevolissimo. Le sue proprietà afrodisiache sarebbero ottime per combattere impotenza e frigidità di tipo psicologico.

Pepe
Considerato un afrodisiaco fin dai tempi più antichi, nell’800 era chiamato “pace in famiglia” perché le sue proprietà “aiutavano” la virilità. A favorire queste qualità sono i due componenti principali del pepe: la piperina e la fellandrene, olio essenziale.
Attenzione! Il pepe per mantenere intatte le sue proprietà erotiche non deve essere cucinato ma macinato “ a freddo” sulle vivande.

Rafano
La polpa ha proprietà afrodisiache. Usata soprattutto dai giapponesi che ne usano la salsa per accompagnare sushi e sashimi, in Italia si trova nelle erboristerie e nei negozi di cucina orientale.

Sedano
Gli antichi Romani dedicavano il sedano al dio Plutone, dio del sesso e dell’inferno. Secondo seri studi scientifici il sedano conterrebbe lo stesso feromone (ormone maschile) contenuto nel tartufo. Probabilmente per questo è un cosiddetto cibo afrodisiaco. Ma sembra che a consolidare questa fama sia stata anche la sua forma nonché la sua consistenza, quando è crudo, particolarmente piacevole da sgranocchiare.

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Senape
Stimola l’azione delle ghiandole sessuali. Esistono tre qualità di senape: nera, bianca e gialla, proveniente dall’India. La senape bianca ha conosciuto un notevole successo nel Medioevo.

Vaniglia
Possiede effetti euforici e può essere consumata a volontà. Combatte l’astenia sessuale, agendo sul sistema nervoso centrale e, per mezzo del suo odore, agisce indirettamente come stimolante sessuale.

Zafferano
Se è vero che gli afrodisiaci sono costosi o esotici, come affermava Denis Lévesque, lo zafferano deve essere considerato l’afrodisiaco per eccellenza!
Lo zafferano è una spezia pregiatissima coltivata in Asia Minore già 3500 anni fa.
I suoi attributi afrodisiaci gli derivano dalla mitologia: il giovane Krokos e la ninfa Smilax si innamorarono ma purtroppo Krokos era un mortale e Smilax una semi-dea. Gli dei mossi a pietà trasformarono la ninfa in una salsapariglia e il giovane nel fiore Croco dal quale si ricava lo zafferano.
La sua connotazione erotica gli deriva quindi da un mito amoroso.
Durante tutto il Medioevo questo fiore e la spezia da esso derivante hanno continuato a mantenere la loro “carica” erotica: i letti nuziali dei giovani sposi venivano infatti cosparsi di fiori di croco.

Lo zafferano è un afrodisiaco rivolto alle donne: agisce infatti sugli organi sessuali femminili . Addirittura una dose eccessiva di questa spezia provoca il parto prematuro o addirittura l’aborto!

Una curiosità: per ottenere un chilo di questa pregiata spezia, occorrono circa centomila fiori di croco. Da qui il suo valore economico enorme.