Era il 1998 quando per prima l’Aids Info Docu Svizzera, l’ex Centro di Documentazione Aids Svizzero, pubblicava sul web un database dei paesi del mondo in cui era vietato l’ingresso ai sieropositivi. Per la prima volta ai viaggiatori “col segno +” si dava conto di quegli stati che, in via temporanea e negli interessi della popolazione locale, avevano adottato misure preventive estremamente restrittive.

Seppure incompleto, quell’elenco rappresentava una buona base di partenza per chi, ignaro dei nuovi divieti, si trovava a combattere, anche in viaggio, uno stigma più grande di qualsiasi pregiudizio.

L’anno successivo il “DAH” tedesco, il Deutschen Aids-Hilfe fece di più, cimentandosi in un primo sondaggio molto più allargato, che raccoglieva le norme di circa 200 diversi Paesi. Oggi il DAH, in collaborazione con IAS (International AIDS Society), EATG (European AIDS Treatment Group) e GNP+ (Global Network of People living with HIV/AIDS) fornisce online (hivtravel.org) i dati aggiornati e le ultime notizie che riguardano quelle realtà (per fortuna poche) in cui ancora vigono normative speciali per l’ingresso delle persone sieropositive.

In viaggio all’estero con l’HIV

Per chi ha un segno + con cui dover condividere l’esistenza, viaggiare non è mai semplicissimo: prima di partire occorre procurarsi una scorta di medicinali adeguata, prevedere l’eventualità di malattie “estranee” e disturbi nuovi, premunirsi di tutti gli indirizzi utili, pianificare ogni spostamento. Opportuno è anche valutare l’ipotesi di un’assicurazione specifica, in grado di coprire, almeno in parte, spese mediche a copertura delle frequenti malattie o incidenti in cui i sieropositivi incorrono.

Nella maggior parte degli stati è possibile viaggiare liberamente, in virtù delle lunghe battaglie che associazioni e agenzie internazionali, hanno vinto, in nome del diritto inviolabile alla mobilità, che spetta a qualsiasi essere umano.

In Europa, di recente Bielorussia, Bosnia Erzegovina, Germania e Ungheria hanno abolito ogni restrizione in nome del diritto alla mobilità. Le buone notizie riguardano anche Taiwan e Corea del Sud, Indonesia, Ruanda e Turkmenistan, oltre al Canada, che sta rendendo più facile per le persone affette da HIV ottenere un permesso di soggiorno.

Esistono ancora tuttavia alcuni paesi sparsi per il globo che mantengono in vita barriere diverse nei confronti dei sieropositivi. Le restrizioni vanno dal divieto di permanenza per periodi superiori a tre mesi blocco alla dogana di chi vuole varcare il confine e non presenta uno stato sierologico “compatibile” con le norme locali. La positività all’HIV può essere motivo in questi territori di rigetto delle richieste di visto, di respingimento all’ingresso o addirittura di espulsione.

I Paesi in cui non è possibile viaggiare se si è affetti da HIV

Fino al 2010 il sieropositivo che avesse voluto mettersi in viaggio per la Grande Mela o la Grande Muraglia, non avrebbe avuto chances: sia in Cina che negli Stati Uniti, come in altri 29 Paesi del mondo, era ancora in vigore il divieto totale di accesso alle persone sieropositive.

Oggi la lista dei paesi che prevedono barriere all’ingresso dei malati di HiV si è molto ridotta, anche se conta ancora grandi stati turistici come l’Egitto, la Russia, l’Arabia Saudita continuano ad espellere i turisti che vivono con l’HIV.

Barriere di ingresso e restrizioni per i soggiorni a breve e lungo termine persistono in molte realtà. Negli ordinamenti di 13 Paesi esistono ancora leggi punitive che riguardano i soggiorni inferiori a 90 giorni. 49 Paesi limitano i soggiorni di lunga durata di oltre 90 giorni. Le leggi e le pratiche non sono chiare in 24 paesi, mentre 143 paesi non hanno restrizioni.
Prima di mettersi in viaggio, se avete l’HiV, fate dunque bene attenzione alla meta, affinché la vostra destinazione non sia compresa in uno dei seguenti Paesi

Paesi con barriere di ingresso:
Brunei, Guinea equatoriale, Iran, Iraq, Giordania, Isole Salomone, Emirati Arabi Uniti, Yemen. La Russia non contempla il visto per ingressi multipli

Paesi che espellono le persone che vivono con l’HIV:
Bahrain, Brunei, Cina, Egitto, Guinea equatoriale, Iran, Iraq, Giordania, Kuwait, Libano, Malesia, Oman, Russia, Arabia Saudita, Isole Salomone, Emirati Arabi Uniti, Yemen.