Il disagio noto come “sindrome delle palle blu” si manifesta nei maschi a seguito di stimolazione sessuale estesa che non si conclude con l’orgasmo, provocando talvolta dolore o un senso di gravità nei testicoli. Questo fastidio deriva dall’aumento di pressione nell’epididimo, che è parte dell’apparato riproduttivo maschile. Gli effetti variano da uomo a uomo, con alcuni che riferiscono un’incomoda sensazione di gonfiore, e altri un dolore più marcato.

Il fenomeno, tuttavia, non è stato ampiamente studiato, forse per la sua natura non pericolosa per la salute. Recentemente, è stato esaminato più da vicino attraverso un’indagine che ha coinvolto duemila persone, con una distribuzione tra i sessi di 57% di uomini e 43% di donne. Questo studio ha ampliato la comprensione della condizione, esplorando la sua frequenza, il grado di dolore e disagio provocato, e la sua eventuale utilizzazione come giustificazione per mantenere attività sessuali non volute. Anche le donne possono sperimentare un fenomeno simile, definito “vulva blu”, benché sia meno riconosciuto. Le scoperte di questa ricerca sono state divulgate nella rivista Sexual Medicine.

Sindrome delle “palle blu”

La sindrome delle “palle blu” descrive una situazione di disagio fisico maschile seguito da un’eccitazione sessuale prolungata senza culminare in un orgasmo. Questo stato è il risultato di cambiamenti fisiologici innescati dall’eccitazione: il sangue si accumula nei genitali, causando un incremento di dimensione e pressione. Nel mantenimento dell’erezione, il flusso di sangue venoso è ostacolato, dando origine a una congestione. In assenza di orgasmo, il sangue potrebbe non drenare efficacemente, conducendo a dolore e tensione. Il nome “palle blu” deriva dall’aspetto che assume il sangue ricco di ossigeno sottostante la pelle dello scroto, che appare bluastro attraverso la pelle.

Anche le donne possono esperire una condizione analoga, nonostante il termine “palle blu” implichi un fenomeno esclusivamente maschile. La risposta sessuale, che comporta un afflusso di sangue ai genitali, è universale e non limitata ai maschi. Nelle donne, il flusso di sangue incrementato verso la vulva e il clitoride può portare a un fenomeno analogo denominato “vulva blu”, qualora l’eccitazione non si risolva con l’orgasmo.

Un recente sondaggio supporta questa teoria, evidenziando che circa il 42% delle donne ha sperimentato un disagio simile, paragonato al 56% degli uomini. Questi episodi di fastidio, generalmente lievi e sporadici, potrebbero spiegare la scarsa attenzione clinica e la limitata ricerca scientifica sull’argomento.

Il problema della coercizione sessuale

Recentemente, un video su TikTok, che è stato poi rimosso, ha mostrato un uomo che negava la dolorosità delle “palle blu”, descrivendole come un espediente utilizzato dagli uomini per persuadere le donne a intraprendere rapporti sessuali. Quest’affermazione ha innescato una vivace controversia online, con alcune donne che hanno espresso la loro indignazione attraverso commenti, condividendo esperienze di essersi sentite obbligate a proseguire l’attività sessuale per evitare di causare dolore ai loro partner. Non esistendo studi approfonditi su questa problematica, i ricercatori hanno investigato attraverso un sondaggio l’influenza dell’eccitazione nel processo decisionale sessuale, riscontrando che alcuni uomini si appellano al concetto di “palle blu” per esercitare pressione sulle partner a proseguire l’attività sessuale.

L’attività sessuale risultante da coercizione non riflette un consenso informato ed entusiasta, e viene associata a conseguenze negative sulla salute mentale, incluse possibili crescite nel rischio di depressione e ansia, bassa stima di sé e percezioni sessuali personali negative. I ricercatori hanno sottolineato che numerosi partecipanti allo studio hanno espresso chiaramente che il dolore causato dall’assenza di orgasmo non dovrebbe essere manipolato come una strategia coercitiva. Nonostante ciò, i risultati dello studio hanno evidenziato che quasi metà dei partecipanti, maggiormente donne e alcuni uomini, ha riferito di aver subito pressioni per coinvolgersi in attività sessuali.

Come risolvere il problema

Il disturbo in questione tende generalmente a risolversi da solo senza portare a conseguenze a lungo termine. Il metodo più immediato per far fronte al problema è raggiungere l’orgasmo: una volta che ciò avviene, il sangue drena dai genitali e il disagio scompare. Tuttavia, anche in assenza di interventi, questo fastidio tende a svanire nel giro di poche ore. Come alternativa per alleviare il disagio fino a quando l’eccitazione non si attenua, può essere utile applicare un impacco freddo sui testicoli, che, sebbene possa risultare inizialmente sgradevole, può aiutare a lenire il dolore e a ridurre il flusso sanguigno nell’area.

Se il dolore testicolare, noto anche come “orchialgia”, non è collegato all’eccitazione sessuale, allora non si tratta della sindrome delle “palle blu” e si consiglia di consultare un medico, poiché potrebbe indicare un problema di salute più serio.