É il termine che indica erezione dolorosa, persistente e anomala, non accompagnata da desiderio sessuale o da eccitazione. Tale processo interessa solo i corpi cavernosi mentre il corpus spongiosum rimane in flaccidità al contrario di un’erezione normale.

Cause

I meccanismi del priapismo sono poco conosciuti, ma probabilmente coinvolgono un insieme di anormalità vascolari e neurologiche. Come causa più frequente viene indicata la trombosi vascolare pelvica. Il priapismo può essere secondario ad una prolungata attività sessuale; a leucemia; ad anemia drepanocitica e altre discrasie ematologiche, a ematoma o neoplasia pelvica, a infezione e infiammazione genitale specialmente se complicate da calcoli vescicali, a malattie cerebrospinali.
Il priapismo può essere conseguenza di alcuni farmaci vasoattivi: alcune sostanze chimiche farmacologiche sono state chiamate in causa come agente eziologico: l’eparina, la marihuana e gli antiipertensivi.

Terapia

Il trattamento dell’emergenza urologica ha l’obiettivo di migliorare il drenaggio venoso dei corpi cavernosi prevenendo, l’ischemia e l’impotenza.
La terapia d’urgenza comprende la somministrazione di sedativi ed analgesici maggiori riducendo lo stato d’ansia e tensione addominale e talvolta il posizionamento di catetere vescicale se il paziente si presenta in ritenzione acuta d’urina.
La tecnica non invasiva maggiormente in uso è l’irrigazione dei corpi cavernosi attraverso aghi ad ampio lume, che permettono l’aspirazione del sangue viscoso e stagnante. Ricordando di non utilizzare mai l’eparina (possibile fattore eziologico) si potranno utilizzare farmaci vasoattivi a giuste diluizioni.
Chirurgicamente sono state trovate soluzioni assai esaltanti con le anastomosi caverno venose e caverno spongiose.
Le prime basate sul principio che il by pass caverno venoso assicura un periodo di detumescenza del pene per poi obliterarsi spontaneamente; le seconde basate sull’osservazione che nel priapismo solo i corpi cavernosi sono in erezione mentre il corpo spongioso dell’uretra ed il glande sono flaccidi, permettendo la detumescenza del pene e consentendo di conseguenza il ripristino fisiologico del meccanismo erettivo.