In occasione della festa del BDSM che ricorre nel mese di Luglio, su The Journal of Sexual Medicine, è stato pubblicato uno studio riguardo il possibile coinvolgimento di fattori biologici che permettono ad alcuni individui di essere appagati sessualmente da queste pratiche erotiche di dominio e sottomissione.

Cos’è il BDSM?

Con BDSM (Bondage, Domination/Discipline, Sadism, Masochism) si fa riferimento a quelle pratiche sessuali che hanno come fulcro principale, per l’appagamento del piacere, la dominazione e la sottomissione ed il sadismo-masochismo sessuale.

Esistono diverse forme di BDSM, si va da attività più “soft” come la classica fascia per bendare il partner, utilizzata in genere dal 31% al 60% nella popolazione generale fino a pratiche più estreme come le torture sessuali e le forme di soffocamento.

Interessante, un primo risultato emerso dall’inchiesta, ovvero: il 46.8% dei partecipanti, almeno una volta nella vita, aveva praticato attività legate al BDSM. pertanto, si è capito come tali pratiche in versione “soft” siano praticate comunemente da molte persone di sesso, lingua e razza differente.

BDSM e Meccanismi Biologici: ecco i risultati dello studio

Quali sono i meccanismi di natura biologica che potrebbero influenzare il piacere sessuale legato alla BDSM? Secondo lo studio, esistono due ormoni implicati nei processi di piacere e ricompensa: le endorfine ( “ormone del piacere”) e gli endocannabionidi (legati al piacere sessuale e alle azioni che prevedono una ricompensa).
Il cortisolo, ovvero l’ormone dello stress è invece rilasciato quando uno dei partner assume il ruolo di sottomissione.

Il campione di studio era formato da 35 coppie che praticavano regolarmente pratiche BDSM e un gruppo di controllo non-BDSM composto da 27 coppie.

Durante l’esame, a tutte le coppie erano misurati i livelli del cortisolo, delle beta-endorfine e degli endocannabinoidi, sia prima che durante e dopo aver consumato un rapporto sessuale con pratiche BDSM.

I risultati confermavano un aumento dei livelli di cortisolo nei soggetti sottomessi, ma non nei dominanti. Questi livelli diventavano più alti durante e dopo il rapporto. Invece, un aumento dei livelli di endocannabinoidi, si riscontravano nei soggetti dominanti quando era in atto un gioco di potere. Non sono state riscontrate differenze significative tra i gruppi per le beta-endorfine.

Tale studio mette le basi sulle future ricerche d’approfondimento per lo studio dei meccanismi biologici che spingono un soggetto a ricercare piacere sessuale dalle pratiche BDSM.

BDSM i primi studi e le prime ricerche

Il primo studio sulle pratiche della BDSM, risale al 1920, ed è stato condotto in Portogallo su un gruppo esiguo di uomini e donne. Dalle interviste è emerso che chi pratica i giochi di dominazione riscontra meno tensione e problemi anche nella vita quotidiana.
Tali risultati non fanno che confermare la necessità di non reprimere le proprie fantasie sessuali.

Un’altra ricerca condotta da Alessandro Calderoni e Ludovica Gonzaga su 120 soggetti fra i 19 e i 65 anni, condotta in occasione di eventi BDSM, e successivamente attraverso un questionario online, ha messo in luce che le percentuali sulle preferenze sono strettamente legate alle categorie e alla composizione dei gruppi. In italia:

il 70% degli intervistati era eterosessuale, il 29% bisessuale, 1% gay
il 40% sottomessi, 32% dominanti, 28 switch
il 4% preferiscono il sesso vanilla, 46% li ama entrambi, 44% preferisce il BDSM, 6% fa solo BDSM

Il risultato finale degli studi ha portato ad una certezza sicura: “Coloro che praticano bdsm sono meno amichevoli, più mentalmente aperti, paradossalmente meno sadici e masochisti della popolazione normale”.

Cosa è fondamentale nella pratica del BDSM? L’importanza del consenso.

Il RACK o” Perversione consensuale consapevole del rischio ” rappresenta una filosofia comune nella comunità BDSM, serve a garantire che tutti siano al sicuro e consenzienti. In questo modo si definiscono tra i partecipanti alla pratica, reciproci confini personali.

Decidere una parola sicura che faccia intendere al partner che il gioco deve essere interrotto, è necessario stabilirla prima di giocare. Meglio non utilizzare parole come ” no” o” fermati ” che potrebbero essere pronunciate in un momento di piacere, quindi meglio una parola che sia totalmente fuori contesto.

Una buona pratica BDSM presuppone che si dedichi attenzione al partner anche dopo una lunga sessione di gioco intenso
poiché la persona che solitamente impersona il ruolo di slave, potrebbe essere in piena adrenalina e avere un calo improvviso di umore, quindi potrebbe aver bisogno di coccole, una coperta o cibo. Importante, alla fine del rapporto, chiedere come si sente.