I pessari apparvero nel secolo scorso, secondo il museo. Erano fatti di molte sostanze diverse, incluse lo sterco di elefante e coccodrillo. “Lo sterco di elefante era particolarmente difficile da ottenere”, dice il sig. Masanic. “E’ stato sorprendente”. Ancor più difficile è immaginare la difficoltà di indossare altri pessari come si cosiddetto pessario a blocco. Questo blocco di legno era intagliato con lati concavi non dissimili da alcuni fermaporte.
I vittoriani, secondo alcuni racconti, erano particolarmente amanti di questo metodo. Fu infine condannato all’inizio degli anni ’30 del 1900 come strumento di tortura.
La collezione di preservativi del museo menziona i “protettori del pene” dei primi egizi, fatti di membrane di vari animali, le versioni realizzate in fine tessuto e preferite da Casanova e persino lo stile di tessuto che si dice sia stato introdotto dal dottor Condom, un medico del molto focoso re Carlo II.
L’ala più estesa del museo, tuttavia, è quella dei contraccettivi femminili. Il museo della storia della contraccezione possiede circa 300 modelli, includendo un esemplare fatto a mano proveniente dal Marocco, uno che sembra un bastone da pastore e un altro intagliato da un gioiello prezioso nella forma di una corona.
I visitatori del museo saranno, inoltre, sorpresi nell’apprendere che anche la disponibilità e l’uso di contraccettivi orali risale ai tempi biblici se non oltre. Oltre 4000 anni fa, le donne in Cina bevevano il mercurio per impedire gravidanze non volute. Il Museo ha appreso che le donne del New Brunswick, nel Nord America , facevano una specie di torcibudello (whisky) fermentato con testicoli essiccati di castoro. Certamente, nessuno sa veramente quanto efficaci si siano dimostrate queste diverse miscele. Ma allora come adesso non c’è un contraccettivo perfetto. Ad ogni modo, come le prove raccolte nel museo della contraccezione suggeriscono, il non riuscire a trovare il contraccettivo perfetto non è stato certo dovuto a mancanza di sforzo o a ingenuità.