Un uomo su cinque, o forse anche di più, soffre di eiaculazione precoce. Tutti i giornali ne parlano, i sessuologi e gli psicologi infarciscono i propri blog di soluzioni e sui forum proliferano nomi di farmaci o dispositivi in grado di offrire speranze e sollievi.

Insomma, della “fretta” di lui si parla sempre tanto.

Alzi la mano però chi ha mai sentito parlare di “orgasmo precoce femminile”, quella disfunzione per cui a correre è lei, che prova un orgasmo alla minima stimolazione. Se lei è ipersensibile, può accadere anche che non arrivi nemmeno al termine dei preliminari o raggiunga a stento il momento della penetrazione.

Eppure si tratta di una condizione non così rara, visto che l’unica ricerca mai condotta sul tema, ha rivelato che il 40% delle donne (donne portoghesi, in questo caso) aveva sperimentato un orgasmo precoce almeno una volta, 14 donne su 100 lo sperimentavano di frequente, mentre per il 3% delle donne rappresentava un problema permanente.

L’orgasmo precoce femminile ha un peso clinico importante, anche se ancora sottovalutato.

 

Per considerarla però una vera e propria disfunzione sessuale, occorre avere compresenza di tre fattori, gli stessi che caratterizzano l’eiaculazione precoce:

1) effettiva velocità nel raggiungere l’orgasmo (entro i 3 minuti dall’inizio del rapporto);

2) sensazione di incapacità a controllare le emozioni

3) stress e vergogna provocate dalla sensazione di non sapersi controllare, ma questa volta mascherate dal compiacimento naturale del partner maschile.

 

Le cause dell’orgasmo precoce femminile possono essere molteplici: genetiche, ormonali, fisiologiche, psicologiche, endocrine o ancora legate all’assunzione di farmaci o droghe.

Le cure invece sono ancora poche, anche perché chi ne soffre tende a mascherarlo, mentre l’uomo (che per consuetudine è considerato “capace” solo se in grado di far godere la propria donna) pare addirittura gradire questa condizione.

 

Alla lunga anche le donne portate per la sveltina, però, possono essere fonte di disagio nella coppia, perché spesso l’orgasmo precoce è accompagnato immediatamente dopo da disagi e fastidi intimi che costringono ad interrompere il rapporto sul più bello.

Sebbene la scienza sia ancora propensa a credere che  “il tempo migliora le cose”, visto che l’orgasmo precoce colpisce per lo più giovanissime alle prime esperienze sessuali, ci sono casi che nemmeno con gli anni migliorano.

 

Le soluzioni all’orgasmo precoce femminile

Non esistono, in commercio, farmaci in grado di ritardare l’orgasmo femminile. Tutte le terapie si basano sui meccanismi della psiche in grado di migliorare il controllo del piacere e su esercizi fisici, in grado di rafforzare i muscoli pelvici (i cosiddetti Esercizi di Kegel).

Tra gli ausili utili a combattere il disturbo dell’orgasmo precoce, si sono invece dimostrate utili le Palline da Geisha, piccole sfere in silicone che, una volta inserite in vagina, allenano il muscolo pelvico, spontaneamente portato a contrarsi per trattenere le palline all’interno.

Come per tutti i “pesi”, anche le palline vaginali vanno utilizzate gradualmente: partendo da piccoli pesi, per poi aumentare il carico di lavoro da affidare ai muscoli.