8 marzo: checché ne dica la pubblicità, la Giornata Internazionale della Donna non è un giorno di festa, ma una celebrazione per ricordare le conquiste politiche, sociali ed economiche delle donne e le violenze che hanno subito nella storia.

Quale occasione migliore per rivangare tra le pieghe del passato e scoprire che si sono eventi di rottura dell’evoluzione umana che portano nomi femminili ormai dimenticati?

Facciamone uno: Margaret Sanger. 

E ora alzi la mano chi ne ha mai sentito parlare prima d’ora.

Eppure, non fosse per lei, la contraccezione per le donne probabilmente sarebbe ancora vietata.

Chi era Margaret Sanger, la donna che vinse la battaglia per il diritto alla contraccezione delle donne

Erano i primi anni del XX secolo e di pianificazione familiare e sanitaria non si era ancora mai parlato.  Né in Europa, né nel resto del mondo. Certo, di diritti delle donne si parlava già dalla Rivoluzione Francese e tante femministe lottavano affinché la donna riuscisse a conquistare gli stessi diritti giuridici dell’umo: diritto a non essere considerata un essere inferiore, diritto  di accesso alle scuole superiori, diritto di voto, diritto al lavoro adeguatamente retribuito.

Ma del diritto all’autodeterminazione in fatto di maternità, ancora nessuno aveva parlato. O per lo meno non così apertamente come avrebbe fatto Margaret Sanger.

Margaret Sanger e la sua battaglia per i diritti delle donne

Sesta di 11 figli, Margaret nacque a New York da una umile famiglia cattolica. La sua infanzia fu segnata dalla povertà e dalla grave perdita della madre, morta a 50 anni, straziata da troppe gravidanze. Fu allora che Sangers decise che sarebbe diventata un’infermiera e che avrebbe lottato per rivendicare i diritti delle donne in tema di maternità. Realizzò il suo sogno nel 1902, quando terminò gli studi e sposò William Sanger, architetto.

I due furono presto coinvolti da attivisti ed intellettuali progressisti nella fervente vita associazionistica dello stato di New Your, dove Sangerdivenne membro del Comitato delle donne del capitolo di New York del Partito Socialista e partecipò a scioperi e proteste, affiancando le donne lavoratrici che chiedevano orari più umani e compensi più giusti.

Conobbe molte donne lavoratrici che avevano sofferto per tutelare la propria gravidanza e la propria salute e molte altre, moglie e madri, la cui vita era stata compromessa da gravidanze, aborti falliti o disperati. Tra loro circolava il mito del “segreto”, quello della contraccezione, che le donne istruite avrebbero dovuto insegnare alle altre sottobanco.  Sangers sapeva che era vietato fornire alle donne informazioni sul tronollo delle nascite, così nel 1914 lanciò la sua pubblicazione femminista, The Woman Rebel , grazie alla quale portò avanti apertamente la sua battaglia per il diritto femminile al controllo delle nascite. Costretta a fuggire in Inghilterra per aver osato contravvenire alle cosiddette Leggi   Comstock, che proibivano ogni distribuzione di materiale informativo ritenuto “osceno, immorale e/o lascivo” tramite il servizio postale, fece comunque circolare in sua assenza un opuscolo, scritto di suo pugno, nel quale indicava le principali tecniche contraccettive.

Il successo di Margaret Sanger e la diffusione del controllo delle nascite

Nel 1916, rientrata in America, Sangers aprì la sua prima clinica per il controllo delle nascite, a Brownsville, Brooklyn. Ma l’avventura non durò che una settimana: Sangers fu arrestata e trascorse 30 giorni in prigione. Il carcere non le fu però così infausto: l’opinione pubblica si ridestò e molti benestanti iniziarono a prendere a cuore la questione. Sangers fu condannata e perse in appello, ma i tribunali decisero che i medici avrebbero da allora potuto prescrivere, per serie ragioni di ordine medico, anticoncezionali alle donne.

Nel 1923, grazie alla nuova sentenza, Sangers poté tornare in attività e aprire una nuova clinica con personale medico e assistenti sociali. Anni dopo la sua avventura si sarebbe trasformata in quella che è oggi la più grande organizzazione al mondo sul controllo delle nascite: la Planned Parenthood Federation of America.

I successivi sforzi di questa coraggiosa donna portarono nel 1936 i tribunali a rendere legale per tutti la contraccezione

Sanger e suo marito divorziarono nel 1914; si è risposata con James Noah Slow, un magnate del petrolio, nel 1922, pur continuando il suo lavoro di advocacy. Sanger ha lanciato la recensione sul controllo delle nascitenel 1917 e fondò l’American Birth Control League nel 1921 per ottenere supporto da assistenti sociali, medici professionisti e pubblico per il controllo delle nascite. Nel 1929, formò il comitato nazionale sulla legislazione federale per il controllo delle nascite per fare pressione sul Congresso per una legislazione che consentisse ai medici di prescrivere il controllo delle nascite. Nonostante la resistenza dei medici e della Chiesa cattolica durante la sua carriera di attivista, nel corso del tempo, gli sforzi di Sanger hanno portato alla legalizzazione e all’uso diffuso dei contraccettivi negli Stati Uniti. Nel 1936, i tribunali hanno reso legale ai medici prescrivere il controllo delle nascite.

 Alla fine degli anni ’50, con il finanziamento della ricca ereditiera Harvester Katharine McCormick,  reclutò il ricercatore Gregory Pincus per sviluppare un contraccettivo orale. La “pillola” sarebbe stata approvata dalla Food and Drug Administration nel 1960, sei anni prima della sua morte.

 

L’eredità di Margaret Sanger

Margaret Sanger non solo ha visto la realizzazione della sua “pillola per le donne”, ma ha assistito anche all’annullamento delle leggi Comstock quattro anni dopo, all’età di 81 anni. Nel caso della Corte Suprema del 1965 Griswold v. Connecticut, la corte ha stabilito che l’uso privato di contraccettivi era un diritto costituzionale. Questo è stato un importante passo avanti nella lotta per il controllo delle nascite e per i diritti delle donne. Dopo più di mezzo secolo di battaglie per il diritto delle donne a controllare la propria fertilità, Margaret Sanger è morta un anno dopo, sapendo di aver vinto la sua battaglia. Il suo lavoro ha avuto un impatto significativo sulla società e sulla vita delle donne in tutto il mondo, e la sua eredità continua a influenzare la lotta per l’uguaglianza di genere e per i diritti delle donne.

Al di là delle questioni sulla pillola, che ha tante controindicazioni ma resta una grande conquista femminile, l’eredità di Sanger è fondamentale, per tutte le donne che oggi possono liberamente scegliere se e quando procreare, senza dover ricorrere a dolorosi aborti.

Ricordarla l’8 marzo è un atto doveroso, per un mondo che, grazie a lei, dà alle donne il diritto di sapere e di decidere. Liberamente.