Un tempo li chiamavano “calendarietti del barbiere” e, assieme agli almanacchi, costituivano una preziosa fonte di informazioni per chi, spesso e volentieri, non possedeva neanche un orologio.

Fino agli anni ’60 erano l’omaggio, prezioso e spesso profumato, che il barbiere consegnava a fine taglio al suo cliente. La sequenza che si ripeteva funzionava più o meno così: insaponatura, barba, taglio, profumo, spazzolamento di rito. Infine il dono: ai giovanotti bellezze in pose osé o con il volto dei primi importanti calciatori, a chi era più in là con gli anni immagini di opere liriche o quadri d’autore.

La moda dei calendari tascabili, sopravvissuta al nuovo millennio, è rimasta invero più o meno intatta, salvo perdere d’interesse con l’avvento degli smartphone. Negli anni, insomma, si è adeguata solo ai gusti e alle esigenze di praticità del pubblico: meno fronzoli, più sostanza, tutto ridotto all’essenziale.

Il segreto – ormai di pubblico dominio, sta nel riuscire, nello spazio di una carta di credito, a riportare l’intero calendario di un anno su un verso, riuscendo a sfruttare l’altro verso come veicolo di promozione efficace, a suon di réclame e fantasia.

Comodo.it conserva ancora tutta la sua collezione di calendarietti, ciascuno con una storia assestante. Slogan, immagini, grafiche, realizzate da creativi diversi dal 1999 al 2015, hanno raccontato in pochi tratti l’identità in evoluzione del progetto.

Il primo calendario di cui Comodo.it fece dono ai suoi clienti fu quello che, sfruttando il logo del condom alato e un cielo azzurro, inneggiava al profilattico come simbolo dell’amore senza pensieri. L’immagine funzionò al punto che apparve, con qualche variante, sui calendarietti del 1999, del 2000 e del 2001.

Poi, fu necessario cambiare. E fu un bene, perché la creatività scelta per l’anno 2002 avrebbe davvero meritato un premio. L’opera dell’art Francesco Monti, fu notevole. Fu lui a tradurre per Comodo.it gli slogan “Fate l’amore non fate la guerra” e “Mettete dei fiori sui vostri cannoni” . La guerra in Iraq non era ancora cominciata, ma già il sentore di un attacco mirato, mascherato da lotta al terrorismo e rivendicazione contro l’attentato delle Torri Gemelle, era nell’aria. Incredibilmente vicino.

Quello che sarebbe accaduto nei nove terribili anni successivi è storia nota: 150000 caduti per parte irachena e 4500 americani morti; torture, orrori, paure, 800 miliardi di dollari sottratti alla popolazione e gettati in sangue e polvere da sparo. Quanto al “male”, quel terrorismo che è ancora oggi al centro delle cronache internazionali, nessuna vittoria da segnalare.

Mai come quell’anno, insomma, i motti di Comodo.it si sarebbero rivelati profetici, poiché accompagnati da due immagini iconiche. Nel primo una serie di condom distesi, a formare il simbolo della pace, nel secondo gli stessi condom disposti a fiore. Entrambi preannunciavano quella campagna nazionale, nominata come “Pace da tutti i balconi”, che avrebbe portato, da settembre 2002, centinaia di migliaia di italiani ad esporre la bandiera arcobaleno su balconi e davanzali per dire no alla guerra preventiva all’Iraq.

Che tutto fosse inutile ai fini politici naturalmente lo sapevano già tutti, ma Comodo.it sentiva il dovere di impegnarsi. I plausi non mancarono.

Dopo un anno così crudo e diretto, però, era tempo di virare di rotta e darsi all’ironia.

Manco a farlo apposta con il 2003 si avverò un’altra profezia. Per quell’anno Comodo aveva scelto di ironizzare sul tema degli antivirus con un motto di estrema simpatia: “Siate più furbi dei vostri computer, usate il preservativo”. Ed è così che, a pochi giorni dalla distribuzione degli omaggi annuali, si verificano due attacchi internet globali che potrebbero essere tranquillamente definiti come i più estesi e rilevanti nell’intera storia della rete delle reti: l’Internet worm Slammer che il 25 gennaio del 2003 e poi nuovamente ad agosto, nel giro di pochi minuti riuscì ad infettare centinaia di migliaia di computer in tutto il mondo, aumentando il traffico di rete al punto che vari segmenti nazionali di Internet andarono letteralmente in crash; e poi i primi Trojan, gli insidiosi programmi in grado di condurre attacchi di spam di massa contro cui oggi ancora lottiamo.

Del 2004 molti di voi ricorderanno le olimpiadi di Atene, la città che per prima ospitò i giochi estivi nel 1896 e che molti attendevano di rivedere regina della scena. Ai Giochi di Atene del 2004 avrebbero partecipato tutti i 202 paesi membri del CIO, pronti a sfidarsi in 28 sport diversi, per un totale di oltre 10.000 atleti. Come non partecipare allo spirito di quell’anno sportivo così speciale?

Ed eccolo qui, il calendario del 2004, dedicato allo sport e all’atmosfera di tifo mondiale. Niente profezie questa volta, vi starete già chiedendo? E invece si. Perché lo slogan “In ogni campo la sicurezza prima di tutto” si rivelò divinatore. Le spettacolari olimpiadi di Atene furono anche quelle del doping, con uno scandalo che coinvolse i concorrenti ad olimpiadi non ancora iniziate.

Volendo chiudere con i presagi, dall’anno successivo Comodo.it si diede alla pura simpatia per simpatia, sempre ricordando che l’amore è un gioco, ma va preso sul serio.

E così eccoli sfilare in rassegna: nel 2005 la fotografia vincitrice del primo concorso “Il preservativo è… Comodo”, nel 2006 una lucida tromba pronta a suonare fanfare sotto le lenzuola, nel 2007 un profilattico annodato come promemoria di utilizzo, nel 2009 – con un occhio strizzato alla universalmente nota serie tv americana – un Sex in the city sullo skyline di grattacieli fucsia a forma di profilattico gigante.

L’ultimo esperimento creativo risale al 2013, quando Comodo.it, consapevole che l’ignoranza sulle malattie sessualmente trasmissibili sta iniziando a giocare scherzi seri anche agli italiani, decide di popolare il suo calendarietto di figurine in festa. Le silhouette che brindano attorno al tavolo del sesso libero si chiamano Candida, Clamidia, Herpes, Papilloma, Hiv e via dicendo. Un solo profilattico – questo il messaggio – basta a rovinare il ricevimento a tutte, senza rischi e complicazioni di alcun genere. Questa volta il motto è implicito: no condom, no party!