Massimo Valente guardava la tv l’1 gennaio e, dopo l’ennesimo bollettino di guerra di morti, feriti e monumenti distrutti dai petardi, ripeteva puntualmente a sé stesso e ai suoi parenti: «Io un Capodanno a Napoli non lo trascorrerò mai».

Ma siccome il destino è burlone, aveva serbato per lui e per lo staff di Comodo.it un Capodanno a Napoli molto molto particolare.

Correva l’anno 2000, quello del passaggio al nuovo millennio, dell’ingresso dell’Euro, delle fobie cosmiche per il futuro dell’umanità e di tutti i viventi sul Pianeta Terra. Il panico collettivo attorno all’ipotesi di un Armageddon alimentava la superstizione popolare e quel pensiero magico di cui proprio i napoletani sono maestri.

Quello fu un Capodanno disastroso per tutta l’Italia, che registrò una recrudescenza di criminalità e un vertiginoso aumento di feriti. A Castellammare di Stabia sarebbe saltata all’aria un casa intera, per colpa dell’antica e folle moda dei festeggiamenti pirotecnici illegali.

Ma per Comodo.it le cose sarebbero andate diversamente.

L’invito a presenziare al grande ‘incendio di Castel dell’Ovo’, tradizionale e suggestivo appuntamento pirotecnico offerto dal Comune di Napoli, andava raccolto: tra piazza e lungomare ci sarebbero state oltre un milione di persone, giovani a perdita d’occhio per i concerti dei big più amati. Musica, auguri, brindisi, balli fino all’alba. Si sapeva che tanti ragazzi a mezzanotte avrebbero tirato fuori il piccolo corno- amuleto legato al laccio rosso per pregare che l’ultima notte di passione dell’anno precedente non portasse cattive sorprese in quello che si apprestava ad arrivare.


Come non approfittare di tutto questo spazio di azione per fare sensibilizzazione? Il momento era perfetto per dire a migliaia e migliaia di giovani, contemporaneamente, che non ci sono corni e ferri di cavallo che tengano, se non si ha a portata di mano il più antico ed efficace degli strumenti di prevenzione: il preservativo. Lo staff di Comodo avrebbe allestito un banchetto, distribuito materiale informativo su Hiv e malattie sessualmente trasmissibili, donato preservativi, risposto alle domande di curiosi e ansiosi.

E così fu. Una esperienza irripetibile, formativa, entusiasmante. Nonostante le premesse.

Essì, perché per rendere ancora più grande e visibile l’iniziativa, Massimo e Marco avevano commissionato allo scultore Paolo Ricchiuti un preservativo gigante in cartapesta con le ali, che avrebbe presenziato, dall’alto del palco principale dell’evento, a tutta la manifestazione. A quanto parte la scultura realizzata, di cui serbiamo questa foto ricordo, non voleva lasciare la Puglia. Non ci fu mezzo per trasportarla in modo che arrivasse integra a destinazione.

Così restò a casa, finché l’aria e le intemperie non decisero che era giunta, anche per Comodo, l’ora di guardare avanti e cambiare calendario.

 

 

 

 

 

 

 

Napoli e i suoi fuochi d’artificio avevano segnato un punto fermo, aperto le strade a nuove iniziative e collaborazioni. Insomma, ad un nuovo millennio.