Si chiama chem sex, ovvero sesso chimico. Più che un divertimento, per chi ne abusa, è una doppia dipendenza. Inizia con la ricerca del piacere estremo, perché quello quotidiano non basta più, ma poi il mix continuo di alcol, stupefacenti e sesso promiscuo finisce per togliere prima il piacere tanto desiderato, poi tutto il resto. A volte anche la vita.
Il chem sex, la più pericolosa delle mode nate nei festini notturni londinesi, anche in Italia coinvolge sempre più persone, sia etero e omosessuali.
Chi inizia, lo fa provando il mix in qualche party un po’ per caso, poi senza aiuto non esce più fuori. Il vuoto che arriva dopo lo sballo è talmente totalizzante da richiedere altra droga. E poi altro sesso, poi ancora altra droga: anche spezzando il circolo vizioso, non torna tutto come prima. Chi pratica chem sex rischia molto più di altri di contrarre AIDS e malattie sessualmente trasmesse (i rapporti in queste feste sono sempre senza protezioni) o altre infezioni che lasciano il segno.

Chem sex, di cosa si tratta?

Ketamina, Metanfetamina (Crystal), Ecstay, Mefedrone, Poppers, GHB-GBL-G, MDPV, tutti i cannabinoidi sintetici come il Blue Chese, il Black Mamba, il Mary Joy e via discorrendo sono detti chem perché di origine sintetica. Alcuni rilassano e fanno perdere i freni inibitori, altri provocano euforia, producendo un livello di eccitazione sessuale che permette, a chi partecipa ad un party chem sex di fare sesso anche con cinque partner diversi a sessione. Le feste, organizzate in casa o in circoli privati, arrivano a durare 24 ore, a volte anche interi weekend, tutti dedicati al sesso “drogato”. Vietato usare protezioni, non fa parte delle regole del gioco.

I chem sono davvero pericolosi per la salute. Soprattutto se non se ne conoscono tutte le controindicazioni e le interazioni. Per aprire gli occhi a chi, consapevolmente, vuol comunque avvicinarsi a questo è nato da qualche tempo chemsex.com, il sito della onlus ASA di Milano che fornisce, senza pregiudizi, consigli per evitare di trasformare serate di festa in nottate di addii.
Il sito spiega, ad esempio, che il mefedrone preso col succo di pompelmo diventa estremamente tossico mentre assunto con il Viagra ne potenzia gli effetti, ma con seri rischi per il cuore. Racconta che l’economico GBL, la cosiddetta “droga dello stupro” spesso impropriamente scambiata per Viagra, aumenta esponenzialmente il desiderio sessuale, ma se assunta con l’alcol può indurre al coma. Per chi ha contratto l’Hiv ed è in terapia antiretrovirale, un mix di chem può risultare letale e chemsex.it spiega dettagliatamente cosa accade, droga per droga. La lista delle controindicazioni e delle raccomandazioni è lunga, precisa, priva di giudizi. Non mancano indicazioni su come fare, quando si è ormai nel giro, per non stare peggio. O per uscire. Perché uscire, nel 70% dei casi, si può.

Chem sex: uscirne si può

Naturalmente smettere di frequentare party a base di droga, alcol e sesso non basta per liberarsi dai chem e dal sesso chimico. Chi ha già sviluppato dipendenza dalle droghe sintetiche e le utilizza per far sesso sarà portato a cercare droga e sesso in ogni situazione. Ed è per questo che ha bisogno di un supporto. Innanzitutto psicologico, per autoconvincersi che è possibile fare sesso anche senza i chem.
Gli specialisti consigliano a chi vuole dire basta alla schiavitù dei chemsex, di iniziare a fare molta attività fisica, perché il corpo, con un lavoro muscolare intenso, naturalmente produce sostanze in grado di dare sensazioni simili a quelle artificialmente indotte dalle droghe. Fare sport aiuta anche a migliorare l’autostima e a riprendere controllo della vita e delle relazioni sociali.
Per un poco è inoltre meglio dire stop al porno: le fantasie erotiche troppo spinte che i chem aiutano a coltivare, non vanno, almeno durante la disintossicazione, stimolate. Niente schermi per aumentare l’eccitazione. Verrà, spiegano gli esperti, da sola al momento della disassuefazione.
Anche il sesso naturale, quello che prima faceva paura e che le droghe hanno trasformato in un incubo privo di piacere, non va fatto subito: sarebbe disastroso. Va prima rotto l’incantesimo della dipendenza. Poi tutto tornerà ad essere normale. C’è chi dice di essere persino tornato ad amare.

Le raccomandazioni di chi è uscito dal baratro: «Non fate cazzate. Proteggetevi»

In una intervista rilasciata a Gay.it Paolo, uno di quelli che ce l’ha fatta ad uscire dal giro, lancia un appello:
«A nessuno consiglio di farlo, perchè alla fine quel mondo porta nulla se non divertimento che però ha una doppia faccia… e il lato b è terribile, è quello dello sballo fine a se stesso, del sesso che non ti da niente, delle relazioni che non riesci a costruire. Se però proprio volete addentrarvi in quel mondo, fatelo con le barriere belle alzate. Fate scelte intelligenti. Non fate cazzate. Proteggetevi. Le droghe usatele, ma saltuariamente: non pensate di essere esenti dalla dipendenza, perchè quando questa arriva non ve ne rendete più conto finchè non vi arriva una bella sberla come a me. E soprattutto in nome dell’amore non dovete mai rinunciare a voi stessi, alla vostra salute, al vostro futuro».