In Italia, una coppia su tre non fa uso di alcun metodo contraccettivo. A sostenerlo la Sic, Società Italiana della Contraccezione. Lo ha spiegato il professor Annibale Volpe, ginecologo dell’università di Modena, in occasione della presentazione del primo congresso Sic su “Benessere della donna e contraccezione“.

Una coppia su quattro ricorre alla pillola o al preservativo, mentre il 20% sceglie abitualmente spirale, diaframma, spermicidi o metodi naturali. Ben una coppia su tre, invece, non utilizza contraccettivi o si affida esclusivamente al coito interrotto. L’aspetto forse più preoccupante è che sono proprio le adolescenti ad essere meno protette, le stesse, che senza un partner fisso, sono spesso le più esposte a rischi.

“Passano da un compagno all’altro per “sperimentare” – commenta il professor Volpe – e rischiano di contrarre malattie sessualmente trasmesse: un problema in crescita anche nel nostro paese, con circa 500 casi l’anno, che aumenta di 8-10 volte il pericolo di infertilità e di sei volte quello di gravidanze extra-uterine”. Troppi sarebbero i pregiudizi e i falsi miti che condizionano il rapporto degli adolescenti con i metodi contraccettivi. “Del 40% che ha rapporti prima dei 17 anni la metà non usa contraccettivi – aggiunge il professor Gianfranco Scarselli, vice presidente Sic – mentre l’altra metà si divide essenzialmente tra profilattico e pillola.

Comunque poco usati, se si pensa che il 99,4% delle intervistate dice di conoscere bene il condom e il 95% anche la pillola”. Il problema fondamentale è un livello d’informazione scarso e spesso superficiale. Per la maggior parte delle teenager italiane le fonti di notizie sono esclusivamente i media, primo tra tutti Internet. Basti pensare che appena il 18% di loro si è rivolta al ginecologo.