Lo sappiamo bene tutti. Chi vuol fare satira per provocare o farsi pubblicità, è in grado di farla ovunque. Nulla di strano che come mezzo di comunicazione scelga… i preservativi.
L’ultima chiacchierata trovata, che ha fatto il giro del mondo, è quella dell’azienda georgiana di condom AIISA. L’unica realtà a produrre profilattici all’ombra dei monti dell’ex colonia russa, ha deciso di commemorare i dieci anni dalla fine della guerra russo-georgiana con un’edizione speciale dei suoi condom: la serie limitata – satirica più che celebrativa – riporta, sulla confezione di ciascun preservativo, un cartoon con il volto di Vladimir Putin.


Bell’omaggio all’importante ricorrenza, nel nome di quel “non fate la guerra ma fate l’amore” di sessantottina memoria? Niente affatto. Perché la vignetta è accompagnata da un testo piuttosto controverso: “Every dick needs protection,” letteralmente: “ogni pene ha bisogno di protezione”. Dick, però, nei paesi anglosassoni non è un vocabolo neutro. Nella sua accezione volgare ed offensiva, simboleggia l’idiota, il fannullone, l’uomo che manca di serietà. Diciamolo pure in italiano: dire a qualcuno che sei un “dick” significa dargli del “cazzone”. Dirlo al presidente di uno dei più vasti ed influenti stati al mondo, tra l’altro dotato di un bel caratterino, significa avere tutte le intenzioni di mettersi nei guai.
Ma Aiisa non ha paura delle reazioni d Putin, come non ne ebbe delle reazioni della chiesa ultraortodossa georgiana e dei politici più conservatori, quando scelse di mettere, ben in vista sugli involucri dei suoi condom, le illustrazioni spinte di alcuni creativi. Una raffigurava la regina Tamara (una sovrana medievale santificata dalla chiesa ortodossa), l’altra una mano sinistra con un condom infilato sull’indice e il medio, a ricordare il gesto di benedizione usato dal clero per fare il segno della croce. E poi ancora la foto di un panda con la scritta “mi farei una sega ma è l’Epifania” e infine una confezione con cenno alla battaglia di Didgori, evento capitale della crociata del Regno di Georgia contro i musulmani, ancora oggi ricordato da una festa nazionale.


Per queste confezioni dissacratorie, dopo essere stata attaccata da gruppi dell’estrema destra nazionalista, l’azienda è finita dinanzi al tribunale della capitale, che l’ha condannata a pagare una multa simbolica e a ritirare dal mercato i condom immorali.
AIISA, però, non si è persa d’animo: ha deciso di ricorrere in appello ed è già a rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo per far valere il diritto alla libertà di espressione dei suoi creativi. Frattanto, continua a produrre condom irriverenti, che oltre a far parlare di sé invitano all’acquisto i più giovani, sensibili alle polemiche e generalmente curiosi di capire cosa tanto fa arrabbiare politica e chiesa. Nel nome del benessere sessuale della popolazione georgiana, l’azienda ha deciso che una volta al mese lancerà una nuova linea di profilattici dedicata ai temi dell’attualità, della politica, del bigottismo e del perbenismo. Perché col sesso non protetto non si scherza, ma con gli involucri delle protezioni si!