Dopo il caso della sedicenne vittima di embolia, e rimasta gravemente handicappata, Swissmedic, l’istituto svizzero per gli agenti terapeutici, ha dichiarato che la discussa pillola contraccettiva di quarta generazione “Yasmin”, prodotta dalla Bayer, non sarà ritirata dal mercato.
La ragazza era rimasta vittima di un’embolia polmonare dopo aver assunto la pillola e, dopo tre mesi di coma artificiale, si è risvegliata gravemente handicappata. “Yasmin” è una pillola di quarta generazione” ha spiegato il portavoce di Swissmedic Jopachim Gross. “Il rischio di trombosi o embolia è meno elevato rispetto ai prodotti di terza generazione, ed è invece paragonabile al rischio incorso con le pillole di seconda generazione”. Gross ha aggiunto che il caso “Yasmin è stato oggetto di vive discussioni, visto che buona parte dei casi di embolia e trombosi segnalati sono stati imputati all’uso della pillola”. Il portavoce di Swissmedic ha poi aggiunto che “I rischi legati all’assunzione di contraccettivi ormonali sono ben noti, e regolarmente segnalati dai foglietti illustrativi”.
Oltre ai rapporti periodici di sicurezza, Swissmedic ha chiesto al produttore Bayer una documentazione supplementare sul contraccettivo che, stando allo stesso istituto, sarebbe utilizzato dal 20% delle donne (circa 100 mila). Gli studi svolti, tuttavia, non hanno dimostrato alcun rischio aggiuntivo rispetto alle pillole di seconda generazione. La portavoce della Bayer, Nathalie Krebs-Graber ha parlato di “un raro e isolato caso di effetti secondari”, che sarebbero indicati sul foglietto illustrativo che accompagna il farmaco.
Secondo l’avvocato della giovane vittima, Felix Rüegg, non si tratterebbe di un evento isolato. Intervistato dalla trasmissione della tv svizzero tedesca “10 vor 10”, che ha rivelato il caso, Rüegg ha detto di conoscere altri casi di ragazze tra i 15 e i 20 anni vittime di embolie a causa del medesimo prodotto. “E’ inammissibile che una pillola contraccettiva possa portare a un handicap così grave” ha affermato il legale svizzero. Secondo i dati di Swissmedica, sono 691 i casi segnalati di effetti indesiderati legati a contraccettivi ormonali nel periodo che va dall’inizio del 2005 alla metà di aprile di quest’anno, 49 delle quali riguardano embolie o trombosi, uno dei quali si è rivelato mortale.